Batterio-killer, la Russia toglie l'embargo alla verdura europea
La Russia ha accettato oggi di togliere l'embargo sulla verdura europea imposto da
Mosca a causa del batterio killer. Lo ha confermato il presidente della Commissione
europea, Jose Manuel Barroso, a margine del summit annuale Ue-Russia aperto stamani
a Nizhni Novgorod, nel centro del Paese. Un vertice dunque dominato dalla questione
dell’epidemia di Escherichia Coli, che ha provocato in Europa oltre 30 milioni di
danni all’agricoltura, e che ha messo in ombra altri importanti temi nelle relazioni
bilaterali. Sentiamo Fabrizio Dragosei, corrispondente da Mosca del Corriere
della sera, intervistato da Stefano Leszczynski:
R.
– Certamente, c’è stata una campagna dei giornali e dei mass media che ha terrorizzato
la gente, per cui il governo ha deciso di prendere questo provvedimento di blocco
totale. E forse ci sono anche screzi di fondo tra Europa e Russia che magari potrebbero
aver portato a questa decisione che, certamente, per la Russia non ha precedenti.
C’è un precedente con gli Stati Uniti, quello delle ali di pollo, che gli americani
vendevano in gran numero alla Russia - e che adesso vendono di nuovo - e che furono
bloccate parecchi anni fa per motivi sanitari, ma in quel caso senza che dietro ci
fosse nessuna epidemia. Sicuramente, dietro c’era un problema economico di relazioni
tra i due Paesi, che aveva portato a questa decisione.
D. – Ora, quali
potrebbero essere le contropartite, al di là delle garanzie sui prodotti da esportare
verso la Russia?
R. – Ci sono probabilmente motivi di altro genere.
Un motivo grosso si chiama Wto, World Trade Organization, nel quale la Russia vorrebbe
entrare, ma è ancora bloccata dalla Georgia, e ha posto la questione del libero transito
sulle frontiere. Ovviamente, fra Russia e Georgia “frontiere” vuol dire anche Abkhazia
e Ossezia del Sud, le Repubbliche che si sono separate dalla Georgia, che la Russia
ha riconosciuto, e che sono state al centro di una famosa guerra del 2008. L’Europa
potrebbe premere molto sulla Georgia e quindi questo potrebbe essere un elemento in
mano ai russi. Un altro elemento importante è quello del ricco mercato del gas interno
ai Paesi europei. La Russia esporta gas in Europa, ma lo vende quasi totalmente alla
frontiera e poi sono altre società europee che lo distribuiscono. E la Russia non
è un mistero che da molto tempo, tramite Gazprom, vorrebbe entrare in questo mercato
molto ricco, perché i margini sono estremamente elevati.
D. – Nel complesso,
come possiamo dire si siano sviluppate in questi ultimi anni le relazioni tra Unione
Europea e Russia che, comunque, rimane un partner molto importante?
R.
– Per la Russia, l’Europa è il primo partner mondiale, non c’è dubbio. La Russia è
legata a doppio filo e importa tantissime cose dall’Europa. Sono state sempre relazioni
abbastanza buone, anzi direi quasi ottime con quasi tutti i Paesi e con l’Unione Europea
in generale. Ricordiamo che adesso la Russia sta per rilanciare il suo settore automobilistico
e la maggior parte delle aziende che hanno deciso di investire direttamente per costruire
auto in Russia sono aziende europee. (ap)