2011-06-10 14:19:35

All'Onu di Ginevra, il 20 giugno evento sul Beato Wojtyla e i diritti umani. Intervista con mons. Tomasi


“La promozione dei diritti umani e Giovanni Paolo II”: è l’evento promosso congiuntamente dalla Missione permanente della Santa Sede e della Polonia all’Onu di Ginevra, in programma il 20 giugno prossimo alla sede delle Nazioni Unite. Interverranno numerose personalità ecclesiali ed istituzionali ed è previsto un messaggio del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Verrà, inoltre, proiettato un documentario sul Beato Wojtyla e inaugurata una mostra di francobolli sui viaggi apostolici di Giovanni Paolo II. Alessandro Gisotti ha parlato di questo importante evento con l’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede all’Onu di Ginevra:RealAudioMP3

R. - Le Nazioni Unite hanno a Ginevra uno dei pilastri più importanti della struttura internazionale, che è il Consiglio dei diritti umani. Abbiamo pensato - la missione permanente della Polonia e quella della Santa Sede - di mettere in rilievo questo contributo e la personalità di Giovanni Paolo II è particolarmente significativa in questo contesto. Si tratta di una presenza, quella di Giovanni Paolo II, che rimane viva: ha voluto, in qualche modo, fare della Chiesa la “voce dei senza voce” di questo mondo, dei lavoratori polacchi, dei popoli indigeni, dei bambini non nati… E’ stato infatti chiamato anche il “Papa dei diritti umani”. Partendo dal messaggio dell’Enciclica Pacem in Terris di Giovanni XXIII e soprattutto dall’insegnamento del Concilio Vaticano II, è riuscito a dare pieno diritto di cittadinanza - diciamo così - ai diritti umani nella Dottrina sociale della Chiesa.

D. - Particolarmente significative sono le personalità che interverranno…

R. - Certo. Il messaggio del cardinale Tarcisio Bertone punterà sulla radice teologica da cui parte Papa Giovanni Paolo II, mentre il cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, parlerà della libertà religiosa e temi similari. Interessante poi sarà l’intervento dell’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Mordechay Lewy, sul nuovo capitolo che Giovanni Paolo II ha aperto nelle relazioni con la fede ebraica. E ancora, quello di Hanna Suchcka, ex primo ministro polacco e ora ambasciatrice della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, che affronterà il tema del rispetto del lavoro e dei sindacati. Da tutto questo viene fuori una presentazione che mette in luce come il messaggio fondamentale che la Chiesa dà attraverso Giovani Paolo II sulla indivisibilità e sulla universalità dei diritti umani continui a essere efficace e può diventare la via per raggiungere la pace e per promuovere la dignità, anche dei poveri e dei Paesi sottosviluppati.

D. - Quanto il Magistero di Giovanni Paolo II è ancora oggi ascoltato, approfondito in sede Onu e quanto questo evento può aiutare a conoscere meglio il pensiero di Karol Wojtyla?

R. - Oggi, la figura di Giovanni Paolo II rimane una figura viva, anche perché il Santo Padre Benedetto XVI porta avanti alcune delle idee fondamentali che, assieme a Papa Wojtyla, quando era cardinale, aveva promosso: gli insegnamenti di Giovanni Paolo II continuano a essere efficaci e ad avere un impatto concreto. Servono anche a fermentare dibattiti internazionali e situazioni difficili, dove la priorità deve essere data non tanto a quello che è politicamente corretto o a quello che è conveniente, ma alla persona umana. (mg)







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