Radio Vaticana. La Cassazione deposita la sentenza per "Getto pericoloso di cose"
La quarta sezione penale della Cassazione ha oggi depositato le motivazioni del procedimento
contro la Radio Vaticana per 'getto pericoloso di cose', ovvero i disturbi di carattere
tecnico e non danno alla salute delle persone, causati dell’emissione di onde elettromagnetiche
nelle aree circostanti il Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria. Lo scorso
24 febbraio, la Corte ha respinto il ricorso presentato dalla difesa degli imputati
contro una sentenza della Corte di Appello di Roma dello scorso anno, confermando
la prescrizione del reato e il diritto dei cittadini di Cesano ad essere risarciti.
Nelle motivazioni depositate oggi i giudici parlano di "carattere permanente ed invasivo
delle molestie” e di "consapevolezza" dei responsabili citati in giudizio. Tuttavia
il direttore generale della Radio Vaticana Padre Federico Lombardi rispondendo ad
alcune domande, pubblicate sul sito internet del Corriere della Sera, in riferimento
al Centro trasmittente di Santa Maria di Galeria, ha ribadito: “siamo tranquilli non
solo di non danneggiare nessuno, ma anche di non dare ragioni obiettive di preoccupazione”.
Nello specifico padre Lombardi spiega che diversi anni prima che l’Italia avesse una
normativa in tema di emissioni elettromagnetiche la Radio Vaticana si uniformava alla
Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti, riconosciuta
dall’OMS, adottando raccomandazioni e indicazioni sin dal 1992. L’Unione Europea
ha fatto proprie tali disposizioni nel 1999. La RV dunque - precisa padre Lombardi
- si è sempre mantenuta in regola con le raccomandazioni internazionali, emanate
dall’Ente scientificamente più autorevole in materia. L’Italia si è dotata nel 1998
di norme più restrittive e nel 2001 la Commissione bilaterale Italia – Santa Sede
trovò rapidamente un accodo per adeguare completamente i livelli delle emissioni elettromagnetiche
del Centro di Santa Maria di Galeria ai nuovi limiti fissati dalla sopravvenuta normativa
italiana. Così nell’estate del 2001 la RV ridusse la potenza di alcune trasmissioni
in modo che le disposizioni italiane in materia fossero rispettate sempre e dovunque.