Messico: la Marcia per la Pace contro violenza e narcotraffico raggiunge Ciudad Juarez
“E’ una espressione della stanchezza a cui sta arrivando la società” e che, pertanto,
deve trasformarsi in una conversione del cuore: così si è espresso mons. Alfonso Cortes
Contreras, vescovo di Cuernavaca, che sta partecipando alla “Marcia per la Pace con
Giustizia e Dignità” che, partita sabato scorso da Cuernavaca, procede verso Ciudad
Juarez (Chihuahua), che conta di raggiungere domani. Qui le organizzazioni civili
- riferisce l'agenzia Fides - firmeranno il “Patto nazionale per la pace”. Mons. Cortes
Contreras ha detto inoltre che le strutture di ingiustizia, di cattiveria e d'inganno
sono il risultato della mancanza di valori nella società, e gran parte di questo problema
è dovuto alla disintegrazione della famiglia. Malgrado i recenti atti di violenza
legati al narcotraffico che hanno avuto luogo a Morelia, anche durante la Marcia della
Pace, l’arcivescovo locale, mons. Alberto Suarez Inda, ha invitato tutti i cittadini
a trasformare i sentimenti del cuore e a rivolgersi a Dio, poiché le vie di morte
lasciano solo distruzione. "E' proprio il contrario del messaggio cristiano: invito
tutti i fratelli di Morelia a mettere veramente le mani sul cuore per convertirsi
a Dio, nostro Signore, e a lasciare questi sentieri di morte che non producono nulla,
solo la distruzione" ha dichiarato l’arcivescovo, osservando poi che la radice del
problema coinvolge tutti i cittadini. Pertanto attraverso la famiglia, la trasmissione
della fede e dei valori e un'educazione integrale, le persone potranno crescere e
promuovere un cambiamento graduale nella società. La Marcia per la Pace ha completato
ieri, il quinto giorno di cammino attraverso gli Stati messicani, allo scopo di raccogliere
firme per il "Patto nazionale per la Pace", a cura del Movimento Nazionale per la
Pace con Giustizia e Dignità. I manifestanti chiedono allo Stato, giustizia per più
di 40.000 vittime della "guerra della droga". Centinaia di parenti delle vittime e
di membri delle organizzazioni sociali stanno attraversando il Paese esprimendo il
loro rifiuto della violenza. Il mese scorso il vescovo della diocesi di Saltillo,
mons. Raúl Vera, aveva partecipato ad un’altra Marcia per la Pace che, dopo aver percorso
85 chilometri, era arrivata a Città del Messico, allo scopo di chiedere la fine della
militarizzazione causata dalla guerra al narcotraffico e per dire basta alla violenza
che ha causato circa 40.000 morti dal 2006. (R.P.)