A Pistoia il Forum dell’informazione cattolica per la Salvaguardia del creato
Un percorso triennale cominciato con il tema del tempo, poi il cammino e infine lo
spazio. “Lo spazio comune dell’uomo e del creato”, è infatti il titolo dell’ottavo
Forum dell’informazione cattolica per la Salvaguardia del creato, che si aprirà domani
a Pistoia. L’incontro organizzato dall’associazione culturale Green Accord onlus,
si propone di far riscoprire il valore della convivialità e delle relazioni, sottolineando
i rischi di conflitti che lo spazio urbanizzato può creare nella biosfera. Marina
Tomarro ne ha parlato con Andrea Masullo presidente del Comitato scientifico
Green Accord.
R. – Noi
muoviamo un’analisi critica al modello di sviluppo consumista nei luoghi in cui marginalizza
l’uomo: l’uomo viene messo da parte, l’economia viene “finanziarizzata” e quindi diventa
un meccanismo fine a se stesso che finisce con l’opprimere quello che dovrebbe essere
invece l’oggetto del suo funzionare, quindi la valorizzazione dell’uomo.
D.
– Sullo spazio nelle aree urbane in che modo si possono conciliare progettazione e
sostenibilità?
R. – Proprio in ambito urbano, materialmente, vediamo
questo processo di marginalizzazione dell’uomo, soprattutto in Italia, dove abbiamo
delle splendide città storiche in cui c’è tutta una storia urbana. Quindi, vediamo
in questo ultimo secolo stravolto completamente il tessuto urbano: gli spazi pensati
come spazi di socialità, la piazza, i luoghi di incontro ormai sono luoghi invasi
dalle automobili, spazi invivibili soprattutto per le categorie più deboli, come i
bambini e gli anziani. C’è una storia che si è interrotta con il processo economico
moderno, che andrebbe ricucita e ripresa. Riportare l’uomo al centro della città:
possiamo dire con una battuta che oggi al centro della città c’è l’automobile e questo
non è molto bello.
D. – Ma a volte anche lo spazio dell’uomo diventa
ingombrante per il creato ...
R. – Il modello di sviluppo consumista
considera lo spazio della natura come uno spazio da sfruttare o da riempire per qualsiasi
tipo di attività, senza una lettura della sua storia, senza una lettura dei valori
preesistenti. Questa è un po’ l’origine anche dei grandi problemi ambientali: ricordando
le bellissime parole di Giovanni Paolo II, oggi vediamo una natura tiranneggiata che
si ribella, piuttosto che una natura governata saggiamente. (ap)