2011-06-08 16:39:34

Costa d’Avorio: lontana la soluzione della crisi, nuove violazioni dei diritti umani


In Costa d’Avorio, importanti ong internazionali hanno lanciato un’allarme sulle violazioni dei diritti dell’uomo, che continuerebbero anche dopo la fine degli scontri armati. Sulla situazione ivoriana, Davide Maggiore ha intervistato Anna Bono, docente di Storia e istituzioni dell’Africa all’Università di Torino:RealAudioMP3

R. – Io penso che queste prime settimane dopo la crisi post-elettorale diano dei segnali abbastanza allarmanti. Decine di persone – si parla di almeno 150 persone – sono state uccise in regolamenti di conti dalle forze del presidente oggi in carica, Alassane Ouattara, che hanno infierito e forse continuano ad infierire sui sostenitori del precedente presidente, Laurent Gbagbo. Non è certo il modo di avviare una reale soluzione di una crisi che non si è sicuramente conclusa. La condizione – è opinione generale – per avviare una soluzione della crisi era la costituzione di un governo di unità nazionale.

D. – Che possibilità ci sono per un processo di verità e riconciliazione sul modello sudafricano?

R. – Che si arrivi ad istituire una commissione non è per niente improbabile. Quello che importa è poi la composizione della commissione ed il suo comportamento. Una commissione, affiancata per esempio dalla Corte penale internazionale, richiede prima soprattutto una stabilizzazione della situazione.

D. – Quali sono a questo punto le prospettive politiche per la Costa d’Avorio?

R. – Il problema fondamentale è che interessi contrastanti, soprattutto tra la parte settentrionale e quella meridionale del Paese, non sono stati superati con la parziale conclusione di questa crisi. Ed è su questo fronte che il nuovo governo e tutte le forze politiche e sociali del Paese dovrebbero impegnarsi.(ap)







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