2011-06-08 15:55:14

Caritas ambrosiana: varare il “reddito di autonomia” per contrastare la povertà


“Aiutare le famiglie indigenti ad investire nel proprio potenziale umano”. Questo l’obiettivo del “reddito di autonomia”, strumento di integrazione preso in esame nel libro intitolato: “Reddito di autonomia. Contrastare la povertà in una prospettiva di sussidiarietà attivante”, edito da Erickson e scritto da Rosangela Lodigiani e Egidio Riva. Gli autori del libro, durante l’incontro tenutosi ieri presso la Curia arcivescovile di Milano, hanno spiegato che il reddito di autonomia non è una forma di sostegno assistenzialistica, ma di uno strumento destinato a “qualunque cittadino si trovi nella condizione di mancanza di mezzi sufficienti per una vita dignitosa”. Il progetto prevede un contributo a fronte dell’adesione ad un programma di inclusione socio – economica. Per accedere al “reddito di autonomia” è prevista una serie di obblighi, come ad esempio l’iscrizione ai Centri per l’impiego, la sottoscrizione dell’immediata disponibilità al lavoro e la partecipazione a corsi di riqualificazione professionale. La proposta – ricorda il Sir - riguarda non il singolo ma l’intero nucleo familiare. Quindi la famiglia si assume vari impegni, tra cui l’iscrizione dei bambini alla scuola materna e la frequenza scolastica per i figli minori fino all’età dell’obbligo. “L’Italia – ha osservato don Roberto Davanzo, direttore di Caritas ambrosiana – spende per il sociale più o meno quello che spendono gli altri Paesi europei”. I risultati, tuttavia, sono al di sotto della media. “In Francia, in Inghilterra e in Germania – ha fatto notare don Davanzo – esistono forme di reddito minimo”. Lo studio sul “reddito di autonomia” – ha concluso – è un’occasione per aprire una discussione sull’opportunità di una sperimentazione di “un sistema di welfare adeguato ai bisogni delle persone in difficoltà”. (A.L.)







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