2011-06-07 15:32:53

Ribellioni in Burkina Faso: vacilla il regime


In Burkina Faso, nella fine settimana, le forze speciali hanno represso l’ultima di una serie di rivolte militari, in corso da oltre tre mesi. Intervistato da Davide Maggiore, il giornalista di "Nigrizia", Raffaello Zordan fa un’analisi della crisi, partendo dal ruolo dell’esercito:RealAudioMP3

R. - Sicuramente le forze armate hanno un ruolo importante in questo Paese e hanno contribuito anche all’ascesa del presidente Compaoré. Vediamo però che ci sono vari ceti sociali che si stanno ribellando, soprattutto ad una questione: la maggior parte di questa popolazione vive sotto la soglia della povertà e, non a caso, infatti, il Paese è al 161.mo posto su 169 nell’indice di sviluppo umano delle Nazioni Unite.

D. - Quali sono le radici di questa crisi?

R. – Primo, l’incapacità di ridistribuire quel poco di ricchezza che c’è. Una delle radici della crisi poi è sicuramente il fatto che molti burkinabè, andati a lavorare in Costa d’Avorio, sono di ritorno in questi anni, perché si sono trovati senza lavoro a causa della crisi in Costa d’Avorio. Le informazioni che si hanno, anche se è difficile penetrare quegli ambienti, è che ci sia malcontento in vari settori dell’esercito e anche negli alti gradi: una preoccupazione perché ormai si punta all’alternanza.

D. - Un golpe può essere lo sbocco di questa situazione?

R. - Se Compaoré non riuscirà a capire cosa avviene veramente nel cuore dell’esercito è evidente che potrà avere delle difficoltà proprio a partire da lì. Oggi è difficile che Compaoré, se ha dalla sua parte una fetta consistente delle forze armate, possa essere mandato a casa da rivolte di strada. (ap)







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