Il Papa invita a pregare perché lo Spirito Santo faccia sorgere nuove vocazioni missionarie
“Perché lo Spirito Santo faccia sorgere dalle nostre comunità numerose vocazioni missionarie,
disposte a consacrarsi pienamente alla diffusione del Regno di Dio”: è l’intenzione
missionaria di preghiera di Benedetto XVI per il mese di giugno. Un’invocazione che
richiama naturalmente alla Solennità della Pentecoste che celebreremo domenica prossima.
Nel servizio di Alessandro Gisotti riascoltiamo alcuni pensieri del Papa sulla
natura missionaria della Chiesa:
“La missione
rinnova la Chiesa, rinvigorisce la fede e l’identità cristiana”: nel Messaggio per
la Giornata Missionaria di quest’anno, Benedetto XVI riprende un passaggio della “Redemptoris
Missio” del Beato Giovanni Paolo II per sottolineare come la Chiesa sia per natura
missionaria.Di conseguenza, scrive il Papa, la Chiesa “non può mai chiudersi
in se stessa”. I cristiani, come i discepoli nel Cenacolo, sono chiamati ad annunciare
la Buona Novella, sospinti dallo Spirito Santo:
“La Chiesa deve sempre
nuovamente divenire ciò che essa già è: deve aprire le frontiere fra i popoli e infrangere
le barriere fra le classi e le razze. In essa non vi possono essere né dimenticati
né disprezzati (…) Vento e fuoco dello Spirito Santo devono senza sosta aprire quelle
frontiere che noi uomini continuiamo ad innalzare fra di noi; dobbiamo sempre di nuovo
passare da Babele, dalla chiusura in noi stessi, a Pentecoste”. (Messa di Pentecoste,
15 maggio 2005)
Compito della Chiesa, osserva il Papa nel 40.mo
del Decreto conciliare “Ad Gentes”, è “comunicare incessantemente” l’amore divino,
“grazie all’azione vivificante dello Spirito Santo”. E ribadisce che ogni cristiano
deve farsi missionario, ogni battezzato è chiamato ad annunciare il Vangelo a tutte
le genti. Questo, avverte, “non costituisce qualcosa di facoltativo, ma la vocazione
propria del Popolo di Dio”:
“L’annuncio e la testimonianza del Vangelo
sono il primo servizio che i cristiani possono rendere a ogni persona e all'intero
genere umano, chiamati come sono a comunicare a tutti l'amore di Dio, che si è manifestato
in pienezza nell’unico Redentore del mondo, Gesù Cristo”. (Udienza a Convegno 40.mo
Decreto “Ad Gentes”, 11 marzo 2006)
D’altro canto, il Papa sottolinea
che, soprattutto oggi, l’impegno missionario va armonizzato con il dialogo:
“La
Chiesa è oggi chiamata a confrontarsi con sfide nuove ed è pronta a dialogare con
culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme a ogni persona di buona
volontà la pacifica convivenza dei popoli”. (Udienza a Convegno 40.mo Decreto “Ad
Gentes”, 11 marzo 2006)
Vivificati dallo Spirito Santo, esorta il
Papa, siamo chiamati alla missione. Un impegno che “esige pazienza e lungimiranza,
coraggio e umiltà, ascolto di Dio e vigile discernimento dei segni dei tempi”:
“Lo
spirito missionario della Chiesa non è altro che l’impulso di comunicare la gioia
che ci è stata donata. Che essa sia sempre viva in noi e quindi s’irradi sul mondo
nelle sue tribolazioni”.(Discorso alla Curia 22 dicembre 2008)