2011-06-06 15:09:24

Yemen, i “giovani della rivoluzione” chiedono una nuova Costituzione


Gli oppositori del contestato presidente yemenita, Saleh, chiedono la creazione di un Consiglio presidenziale ad interim, che governi il Paese ed elabori una nuova Costituzione. Il capo dello Stato si trova ancora in Arabia Saudita, dove è stato operato ieri dopo essere stato ferito venerdì scorso in un attacco al palazzo presidenziale. Le sue condizioni sarebbero buone. Sulla situazione nel Paese, il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

La prima richiesta dei cosiddetti “giovani della rivoluzione” yemeniti è che l’auspicato Consiglio presidenziale rappresenti “tutte le forze politiche” e formi un “governo di tecnici” in vista della scrittura di una nuova Carta fondamentale. Ieri, il vicepresidente, Abed Rabbo Mansur Hadi, che svolge le funzioni del convalescente Saleh, ha offerto una tregua alle milizie tribali della tribù al Ahmar, proponendo anche di ritirare le truppe dai quartieri di Sanaa, teatro degli ultimi scontri. Gli insorti avrebbero accettato, ma fonti tribali, questa mattina, hanno attribuito a cecchini "fedeli al regime" l’uccisione di tre miliziani nella capitale. In ogni caso, a preoccupare l’opposizione è la questione della gestione del potere: il timore è che il figlio del presidente Saleh, Ahmad, possa imporsi sullo stesso Mansur Hadi. Con lui, ha fatto sapere il portavoce dei dissidenti “siamo disposti a coooperare. Il problema – ha però concluso – è sapere se i figli e i nipoti di Saleh sono disposti a rimettere il potere nelle mani del vice presidente”.

L'Aiea denuncia la Siria per scarsa collaborazione sul sito di Al Kibar
Il direttore dell'Agenzia atomica internazionale Aiea, il giapponese Yukiya Amano, ha denunciato oggi la scarsa cooperazione della Siria, difendendo la linea ferma adottata dall'organizzazione dell'Onu, con sede a Vienna. “L'Agenzia ha concesso abbastanza tempo al governo siriano per cooperare pienamente circa il sito di Al Kibar ma non l'ha fatto”, ha detto Amano intervenendo al board, il Consiglio dei governatori dell'Aiea a Vienna. “Ho ritenuto appropriato – ha aggiunto – informare gli Stati membri, poiché non è nell'interesse di nessuno tirare per le lunghe questa situazione”. All'origine della disputa c'è il sospetto che Damasco stesse in segreto costruendo nel sito di Al Kibar un reattore nucleare. L'impianto era stato bombardato da Israele nel 2007, prima che venissero chiariti i dubbi sulla sua vera natura. “E' deplorevole che l'impianto sia stato distrutto”, anziché l'uso della forza si sarebbe dovuto informare l'Aiea, ha detto Amano. Nonostante la distruzione dell'impianto, gli esperti Aiea hanno raccolto lo stesso sufficienti elementi per affermare nell'ultimo rapporto sulla Siria del mese scorso, che “con grande probabilita”' Ali Kibar era un impianto atomico segreto. L'Agenzia ha avuto sufficienti informazioni a disposizione per arrivare a questa conclusione, ha affermato Amano.

I ribelli entrano a Yafran, città a sud ovest di Tripoli
I ribelli libici sono entrati a Yafran, città a sudovest di Tripoli prima occupata dalle forze pro-Gheddafi. E’ quanto afferma un fotografo della Reuters. Secondo il testimone, nel Paese sveltola la bandiera dei rivoltosi e non c’è traccia invece dei lealisti del rais.

Diversi episodi di violenza in Iraq: almeno 19 i morti
Almeno 13 persone sono morte e 15 sono rimaste ferite in un attacco suicida nel centro della città irachena di Tikrit, mentre un’autobomba ha ucciso un uomo a Baghdad e in un’altra località centrale non identificata hanno perso la vita cinque militari statunitensi. Il numero di militari Usa morti in Iraq dall'invasione, nel marzo 2003, sale a 4459 secondo un conteggio tenuto dal sito indipendente www.icasualties.org.

Drone nel sud Waziristan: uccisi numerosi talebani
Sarebbero 18 i militanti talebani morti in Pakistan, nel sud Waziristan, dopo tre incursioni di droni, gli aerei senza pilota dell’esercito statunitense. Secondo fonti della sicurezza locale citate dall’Ansa, però, tra i morti nella regione al confine afghano non ci sarebbe nessun comandante di primo piano. E sempre 18 persone, questa volta civili, hanno perso la vita nell’attentato terroristico compiuto nella serata di ieri nel nord-ovest del Paese e rivendicato dai talebani.

Elezioni in Portogallo: vince il centrodestra
Il partito di centrodestra Psd di Pedro Passos Coelho è il vincitore delle elezioni politiche portoghesi di ieri. Netta sconfitta, dunque, di José Socrates, capo del governo portoghese dal 2005, e leader del Partito socialista. Per la prima volta dalla rivoluzione dei garofani del 1974 e dalla fine della dittatura, tutte le cariche istituzionali in Portogallo saranno ora nelle mani del centrodestra, che dovrà gestire il difficile processo di uscita dalla crisi e le dure politiche di austerity imposte dal Ue e Fondo monetario internazionale (Fmi). Riccardo Carucci:RealAudioMP3

Chiara vittoria del centrodestra in Portogallo, nelle elezioni anticipate di ieri. Il Partito socialdemocratico di centrodestra nonostante il nome ha avuto il 38,6 per cento dei voti eleggendo 105 deputati. Si potrà formare un governo di coalizione maggioritario con il Partito popolare di destra, che ha eletto 24 deputati. L’unica Camera del parlamento portoghese è formata da 230 deputati. L’opposizione sarà costituita da 73 socialisti, 16 comunisti alleati con i Verdi e otto membri del blocco di sinistra. Nato 47 anni fa, di aspetto giovanile e laureato in economia, Pedro Passo Coelho ha esperienze politiche e imprenditoriali, ma nessuna esperienza di governo. Un tempo ultraliberale, ha mostrato negli ultimi mesi maggiori preoccupazioni sociali, alla luce dell’austerità e delle misure antipopolari prese già dal governo di Socrates. Misure che si aggraveranno con l’attuazione dell’accordo concluso tra il Portogallo e l’Unione Europea con il Fondo monetario internazionale per un prestito d’emergenza di 78 miliardi di euro, 12 dei quali sono già arrivati per rimpolpare le esangui casse dello Stato portoghese. E’ un accordo che prevede riduzione di spese e benefici sociali, aumenti di imposte, privatizzazioni, riforme di vario genere per le amministrazioni locali alla giustizia e due anni di recessione. (vv)

In Germania è ufficiale l’addio al nucleare
E’ ufficiale l’addio della Germania al nucleare entro il 2022. Il progetto di legge in materia è stato approvato dal governo. Le nove centrali nucleari ancora in funzione nel Paese verranno chiuse gradualmente, a partire dal 2015 e contemporaneamente il Paese investirà sulle energie rinnovabili, ha dichiarato il ministro dell’Economia. La decisione era stata annunciata a fine maggio, dopo che lo scorso anno la chiusura degli impianti era stata fissata per il 2035. Subito dopo il disastro di Fukushima, però, erano già state chiuse definitivamente le sette centrali più vecchie del Paese.

I conservatori vincono in Macedonia ma forse sarà governo di coalizione
E’ il partito conservatore ad aver vinto le elezioni politiche anticipate che si sono svolte ieri nella Repubblica ex jugoslava di Macedonia. Secondo i primi dati, tuttavia, la formazione dell’attuale premier, Nikola Gruevski, non avrebbe la maggioranza in parlamento, e dovrebbe trattare con i possibili alleati, primi tra tutti i partiti della minoranza albanese. Le elezioni anticipate erano state indette lo scorso aprile, al termine di una lunga crisi politica culminata nella decisione dell’opposizione socialdemocratica di disertare per protesta i lavori del parlamentari.

Referendum boccia la riforma delle pensioni in Slovenia
In Slovenia, la riforma delle pensioni è stata bocciata da un referendum che gli analisti consideravano importante per la tenuta del governo nazionale. Secondo dati non ancora definitivi, oltre il 70 per cento degli elettori si è espresso contro la legge varata dall’esecutivo di centrosinistra, che tra l’altro innalzava da 63 a 65 anni l’età pensionabile. Il premier Borut Pahor ha tuttavia escluso le dimissioni, nonostante proprio sulle pensioni il suo governo abbia perso la maggioranza in parlamento. L’esecutivo, però, potrebbe chiedere già questo mese la fiducia, forse durante il voto sulla manovra finanziaria. In ogni caso, secondo la stampa il governo esce indebolito dal voto, mentre l’opposizione chiede elezioni anticipate.

Tracce di plutonio anche fuori dell’area di Fukushima
Tracce di plutonio sono state trovate nel terreno fuori dalla centrale nucleare giapponese di Fukushima. La quantità di plutonio rilevata è piccola, ma è la prima volta che si osserva qualcosa del genere dal giorno dell’incidente. Lo sostengono gli esperti giapponesi che hanno condotto l’indagine nella città di Okuma, a oltre un chilometro e mezzo dall’impianto. L’indagine era stata effettuata prima della fine di aprile: il governo giapponese aveva già vietato anche ai residenti l’accesso all’area coinvolta, in un raggio di 20 chilometri dalla centrale.

Il presidente sudcoreano parla di unificazione della Corea come “preciso dovere”
L’unificazione della Corea “non è una scelta, ma un preciso dovere”: lo ha dichiarato il presidente sudcoreano, Lee Myung-bak, che si è anche rivolto alla Corea del Nord invitando il Paese confinante ad “abbandonare la via del confronto e del conflitto e intraprendere quella della pace e della prosperità”. A questo scopo, ha specificato Lee, l’unificazione è la strada maestra. Il presidente sudcoreano ha pronunciato il suo discorso durante le cerimonie del Memorial day, commemorazione dei caduti nella guerra che oppose i due Paesi. Combattuto tra 1950 e 1953, il conflitto si concluse con un armistizio, mai seguito da un trattato di pace: i due Stati sono dunque ancora formalmente in guerra. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Davide Maggiore)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 157







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