Liberare il mare dall’immondizia: appello per la Giornata mondiale degli Oceani
“Una comunità o un Paese che agisce in maniera isolata non sono la risposta” allo
smaltimento dei rifiuti - spiega Achim Steiner, direttore esecutivo del Programma
Onu per l'Ambiente (Unep) - in vista della prossima Giornata mondiale degli Oceani,
che verrà celebrata l’8 giugno. L’immondizia è infatti una minaccia globale che interessa
ormai tutti i mari del Pianeta, fino agli abissi più profondi, e che può causare
inquinamento cancerogeno. C’è bisogno allora di un'azione comune per gestire un fenomeno,
fuori controllo: 270 specie marine rischiano di ingerire i rifiuti tossici negli oceani,
con conseguenze sulla catena alimentare, dannose per la salute umana. I rifiuti arenati
sulle spiagge e sulle coste possono inoltre avere un grave impatto economico sulle
comunità dipendenti dal turismo e gli oggetti pesanti possono danneggiare habitat
come le barriere coralline. ''La spazzatura in mare - afferma Steiner - colpisce ogni
Paese” e mostra “l'urgenza di passare ad un'economia verde”. Allora “dobbiamo occuparci
del problema al di là dei confini nazionali e insieme al settore privato che ha un
ruolo critico da giocare – sollecita il responsabile Unep - sia nel ridurre i tipi
di rifiuti che finiscono in mare, sia nella ricerca di nuovi materiali. E' raccogliendo
insieme” “che potremo fare la differenza''. Nel Mediterraneo, secondo dati dell’Unep,
il 40% della spazzatura marina è costituita da mozziconi di sigarette, avanzi di sigari
e confezioni di tabacco, A seguire sono le bottiglie (9,8% ) e le buste di plastica
(8,5), e poi le lattine di alluminio (7,6%), i coperchi (7,3%), le bottiglie di vetro
(5,8%), set da picnic (bicchieri, piatti e posate) usa e getta (3,8%), imballaggi
e contenitori di cibo (2,5%), cannucce (2,1%) e linguette di lattine o altro (1,9%).
Ma un’immagine può farci capire più di qualunque dato o relazione: esiste una grande
isola di immondizia, si trova nell’Oceano Pacifico centrale, una sorta di 'grande
pattumiera', tra la California e le Hawaii, grande due volte il Texas. (A cura
di Roberta Gisotti)