Kazakhstan: timori per l’estremismo, il governo crea nuova Agenzia per gli affari
religiosi
Il governo del Kazakhstan dà vita a una nuova Agenzia per gli affari religiosi: l’organismo
dipenderà, riferisce l'agenzia Fides, direttamente dalla presidenza della Repubblica,
che così, secondo fonti locali, avrà il controllo diretto sulla legislazione, sui
regolamenti e sui rapporti tra Stato e religioni. Il precedente “Comitato per gli
affari religiosi”, ora trasformato in Agenzia dal presidente Nursultan Nazarbayev,
dipendeva dal ministero della Cultura. La creazione dell’Agenzia, proseguono le fonti
di Fides, sarebbe stata dettata dai timori del governo per la crescita dell’estremismo
religioso nella società. Proprio ieri ad Astana, capitale del Paese, una conferenza
sul tema ha lanciato l’allarme, mostrando come nel 2010, secondo le ong locali, le
vittime dell’estremismo religioso in Kazakhstan siano state 940, il 15% in più rispetto
all’anno precedente. A destare preoccupazione, sono stati soprattutto i recenti attentati
dinamitardi ad Astana e Aktobe, e la presenza di numerosi cittadini kazaki tra i talebani
afghani. Nel Paese, è stato notato durante la conferenza, esistono circa 4500 associazioni
religiose, non tutte registrate o legali: questo ha portato alcuni a proporre un adeguamento
della legge sulla libertà di religione. Inoltre, il governo potrebbe finanziare in
prima persona i 14 centri locali già esistenti per la difesa dei diritti umani e della
libertà religiosa e la tutela delle vittime. Le autorità di Astana già organizzano,
ogni tre anni (in collaborazione con Onu, Osce, Unesco e Organizzazione della conferenza
islamica), un congresso che riunisce i leader delle grandi religioni mondiali. In
Kazakhstan il 51% della popolazione è musulmano, mentre i cristiani sono circa il
13% e un numero molto alto di cittadini si dichiara ateo. (D.M.)