Lunedì
6 giugno 2011 - Benedetto XVI ieri a Zagabria: "Restare insieme fu la condizione
posta da Gesù per accogliere la venuta del Paraclito, e la prolungata preghiera fu
il presupposto della loro concordia. Troviamo qui una formidabile lezione per ogni
comunità cristiana. Talora si pensa che l’efficacia missionaria dipenda principalmente
da un’attenta programmazione e dalla sua intelligente messa in opera mediante un impegno
concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi
nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista
della Chiesa, da invocare e accogliere..." Insieme: condividere uno spazio
non solo fisico ma anche spaziale, mentale, spirituale. Essere Chiesa (come i discepoli
nel Cenacolo) e essere famiglia, essere comunità di cittadini, andando a votare, in
Italia, per i referndum del 12 e 13 giugno... E poi, l'essere insieme nel
sistema della comunicazione in una rilettura di Marshall Mc Luhan a cento
anni dalla sua nascita da parte dello studioso canadese Douglas Coupland. Davvero
impossibile essere insieme per israeliani e palestinesi? Attenzione all'effetto
farfalla, anticipato tra gli altri anche da Ray Bradbury: per il Medio
Oriente così come per il mondo intero. Insieme a comunicarsi smarrimento e incertezza
furono gli apostoli nel Cenacolo così come li "fotografò" Giotto nella Cappella
degli Scrovegni, a Padova... E ancora, quel decisivo essere insieme nel mondo del
avoro, seocndo l'analisi di Gianni Manzone, nel suo libro Il volto umano
delle professioni, edito da Carocci. Per finire, un promemoria di
Paolo VI sullo Spirito Santo: "Di questo ha bisogno la chiesa. Ha bisogno dello
Spirito Santo in noi, in ciascuno di noi e in noi tutti insieme..:"