2011-06-05 15:07:45

Yemen: Saleh in Arabia Saudita, "interim" al vice. Ancora morti nonostante la tregua


Si continua a morire nello Yemen: oggi la cronaca riferisce di almeno sette morti a Sana’a e a Taiz, che vanno ad aggiungersi alle 12 vittime di ieri sera a Zinjibar, nel sud del Paese. Tutto questo nonostante la tregua decretata con la mediazione dell’Arabia Saudita, dove Saleh si è rifugiato dopo essere stato ferito, ma da dove tornerà entro pochi giorni. L’opposizione fa sapere che si batterà contro il suo ritorno. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

È cambiato il presidente, anche se temporaneamente, ma non è cambiata la situazione nello Yemen, dove la tensione resta altissima, soprattutto nella capitale Sana’a, in cui la tregua mediata dall’Arabia Saudita non ha fermato cannonate ed esplosioni nel distretto di Hasaba, teatro negli ultimi giorni degli scontri tra le forze lealiste e la tribù di Hashed, né ha bloccato l’attacco a una caserma affiliata a un gruppo di militari passati con l’opposizione. Intanto, nel sit-in permanente nei pressi dell’Università, molti giovani hanno celebrato quello che considerano “il crollo del regime”, dopo che ieri il vicepresidente, Abd-Rabbu Mansour Hadi, ha assunto ufficialmente le funzioni di presidente e di comandante supremo delle Forze armate, in seguito alla partenza di Saleh, riparato in Arabia Saudita per curare le ferite riportate nell’attacco al Palazzo presidenziale di venerdì scorso. Oggi, il presidente ad interim ha incontrato l’ambasciatore americano a Sana’a per discutere della situazione e successivamente conferirà con alcuni esponenti dell’esercito e con i figli di Saleh, stando ai quali il presidente dovrebbe tornare nello Yemen e riprendere a governare entro pochi giorni. Ma nel Paese si continua a sparare: a Taiz, nel sudovest, sono rimasti uccise cinque persone, tra cui alcuni membri della Guardia repubblicana, mentre ieri sera diversi convogli militari sono stati attaccati nel sud, a Zinjibar, una località che, secondo le autorità, sarebbe nelle mani di al Qaeda.

Medio Oriente
La tv di Stato siriana riferisce oggi di tre morti, tra i quali un bambino, e cinque feriti, dei quali tre in gravi condizioni, nel corso delle manifestazioni filopalestinesi indette in occasione della Giornata della Naqsa, cioè il 44.mo anniversario della guerra dei Sei giorni. Secondo l’emittente, i soldati israeliani schierati a Tsahal, nei pressi delle alture del Golan hanno aperto il fuoco contro gli attivisti che stavano tentando di superare la barriera. Intanto, il premier israeliano, Netanyahu, ha fatto sapere che sta valutando l’iniziativa francese di una conferenza di pace israelo-palestinese da tenersi tra alcune settimane a Parigi, iniziativa cui ha già aderito il presidente dell’Anp, Abu Mazen, e contro la quale si è espressa Hamas.

Siria
È sciopero generale in segno di lutto, oggi a Hama, la città nel nord del Paese dove venerdì scorso, negli scontri con la polizia, sono morte 48 persone. Intanto, è arrivata la denuncia del segretario di Stato americano, Hillary Clinton, della chiusura di Internet e e dello spegnimento di diverse reti di telefonia cellulare in gran parte del Paese.

Pakistan
È di sette morti e 11 feriti il bilancio dell’attentato di oggi a Peshawar, dove un ordigno comandato a distanza è esploso a una fermata dell’autobus, nei pressi di un bazar. A Gujranwala, inoltre, nel nordest della provincia del Punjab, l’esplosione di una conduttura di gas ha causato tre vittime e una decina di feriti.

Afghanistan
Un soldato del contingente internazionale Isaf a comando Nato è morto oggi nell’Afghanistan meridionale nel corso di un attacco degli insorti. Lo ha detto la stessa Forza internazionale di assistenza alla sicurezza da Kabul, che riferisce anche di altri due militari morti a est nello schianto di un elicottero. Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta.

Iraq
Forse un missile o una bomba gli inquirenti stanno indagando ha colpito oggi uno stabilimento petrolifero a Zubair, in Iraq, causando l’interruzione delle operazioni di pompaggio.

Iran
Decine di persone sono state arrestate durante la cerimonia funebre di Haleh Salebi, la dissidente iraniana morta nei giorni scorsi durante il funerale del padre, a causa di un attacco di cuore dopo uno scontro con le forze dell’ordine. Centinaia di persone hanno partecipato alla cerimonia in suo onore.

Vietnam
Centinaia di persone hanno manifestato oggi davanti alle sedi diplomatiche cinesi di Hanoi e Ho Chi Minh City per quella che ritengono una violazione della sovranità nazionale del Vietnam. L’accusa ad alcune navi cinesi è quella di aver provocato una nave vietnamita nei pressi delle Isole Spratly, il cui possesso da tempo è conteso non solo dai due Paesi, ma anche da Filippine, Taiwan, Malaysia, Indonesia e Brunei.

Cina
Sono tutti morti i 21 minatori rimasti intrappolati in due diverse miniere allagate in Cina. Il primo incidente è avvenuto il 29 maggio a Guiyang, dove sono rimasti coinvolti 13 minatori; il secondo il 31 maggio nella contea di Dushan, dove sono morti in otto.

Libia
Seconda giornata di missione, oggi, per gli elicotteri Apache britannici che hanno distrutto nell’area di Brega una serie di postazioni lanciamissili delle truppe di Gheddafi. A Tripoli, intanto, sono state avvertite diverse esplosioni. Nella giornata di ieri, i raid aerei dell’Alleanza atlantica hanno danneggiato due chiese copte a Misurata e Tripoli, mentre è stato profanato in cimitero di Hammangi a Tripoli, dove sono custoditi anche i resti di ottomila italiani espatriati in Libia.

Tunisia
La Guardia costiera locale ha ripescato oggi i primi 20 corpi degli oltre 200 migranti dispersi dopo il naufragio di un peschereccio libico al largo delle Isole Kerkennah, nel sud del Paese. Il barcone, con oltre 800 persone a bordo, era diretto a Lampedusa, ma è affondato martedì scorso.

Egitto
Il Tribunale speciale egiziano ha rinviato a giudizio ben 48 persone per gli scontri del 7 maggio scorso tra musulmani e copti che causarono diversi morti e feriti al Cairo, nel quartiere di Imbaba. Tra questi, 22 sono stati arrestati in via precauzionale, altri 26 sono ricercati.

Kenya
Almeno 28 persone sono rimaste ferite oggi nell’esplosione avvenuta all’interno di un negozio di ferramente a Nairobi, situato nei pressi di una stazione di servizio. Secondo le prime ricostruzioni della polizia, si tratterebbe di un attentato.

Sudan
Il governo di Khartoum ha respinto oggi la richiesta fatta nei giorni scorsi dal Consiglio di sicurezza dell’Onu, di ritirarsi dalla regione di Abyei, contesa tra il Nord e il Sud del Paese.

Usa
È emergenza incendi in Arizona, dove le fiamme stanno divorando gran parte della zona montuosa della parte centroorientale dello Stato, con cenere e fumo arrivati a lambire quasi Albuquerque, in New Mexico.

Cile
Le autorità cilene hanno provveduto all’evacuazione di circa 3.500 persone nella regione di Los Rios, a causa delle scosse sismiche e dell’eruzione del vulcano Puyehue-Cordo Caulle, entrato ieri in attività. Il governo ha specificato che non ci sono pericoli imminenti, che le ceneri continueranno a cadere per altre 24 ore e che viene costantemente monitorata la situazione nell’area di Bariloche, centro turistico della Patagonia argentina, dove è stato chiuso l’aeroporto.

Batterio killer
È ancora sconosciuta l’origine della tremenda variante del batterio Escherichia Coli che in Europa ha già ucciso una ventina di persone. Le autorità sanitarie tedesche stanno concentrando l’attenzione su un ristorante di Lubecca e su una festa ad Amburgo, mentre il numero dei contagi in Germania sale ufficialmente a 2001. Intanto, la Commissione europea ha convocato per martedì una riunione straordinaria del Comitato di gestione per discutere le misure contro la crisi che sta attraversando il settore ortofrutticolo in conseguenza dell’epidemia che ha cambiato i consumi dei cittadini.

Portogallo
Si sono aperti questa mattina alle 9 e si chiuderanno alle 21 i seggi elettorali in Portogallo, dove oltre nove milioni di elettori sono chiamati a votare per le politiche anticipate. Il favorito della vigilia è il partito di opposizione di centrodestra, e comunque chi guiderà il governo dovrà attuare le misure di salvataggio finanziario negoziate con Ue e Fmi.

Macedonia
Macedonia al voto, oggi, per le elezioni politiche anticipate indette ad aprile dopo una crisi di governo. La sfida riguarda principalmente il partito conservatore del premier uscente e l’Unione socialdemocratica, ma sono tre i partiti in lizza che rappresentano la minoranza albanese nel Paese, che ammonta a circa due milioni di persone.

Slovenia
Importante referendum, oggi, in Slovenia: è richiesta la consultazione della popolazione sulla riforma del sistema pensionistico, un banco di prova per il governo del premier Pahor. Al voto anche una legge per contrastare il lavoro nero e una sui beni d’archivio. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 156







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