Il Papa a Zagabria: la Croazia aiuti l’Europa a ravvivare i valori cristiani
Testimoniare i valori morali fondamentali che sono alla radice “del vivere sociale
e dell’identità” dell’Europa e conservare e ravvivare il patrimonio comune di valori
umani e cristiani. Questo l’auspicio di Benedetto XVI per la Croazia e tutto il Vecchio
Continente, arrivando questa mattina a Zagabria, per il suo 19.mo viaggio apostolico
internazionale. Dopo aver ricordato le visite in Croazia del suo predecessore, il
Beato Giovanni Paolo II, il pensiero del Papa è andato alle famiglie croate che celebrano
la loro prima Giornata nazionale delle famiglie cattoliche. Il servizio della nostra
inviata a Zagabria, Giada Aquilino:
Una nazione
che fin dalle origini “appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il
contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana
e l’identità personale e nazionale dei suoi figli”. Con queste parole Benedetto XVI
ha voluto ritrarre la Croazia, giungendo questa mattina attorno alle 10.45 – in anticipo
di un quarto d’ora sul programma - all’aeroporto internazionale “Pleso” di Zagabria,
per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale in occasione della prima Giornata
nazionale delle famiglie cattoliche croate. Ad accoglierlo il nunzio apostolico in
Croazia, l’arcivescovo Mario Roberto Cassari, il presidente croato Ivo Josipović,
l’arcivescovo di Zagabria, il cardinale Josip Bozanić, e il presidente della Conferenza
episcopale croata, l’arcivescovo Marin Srakić, autorità civili e religiose.
Tra i fedeli presenti, anche una famiglia in abiti tradizionali, con cinque figli,
che ha offerto dei fiori al Papa.
“Srdačno
pozdravljam ljubljenu hrvatsku zemlju”... Benedetto XVI ha salutato
in croato quella che ha definito l’“amata terra croata” e ha ringraziato il presidente
Josipović, che nel suo discorso aveva ricordato la lunga tradizione cristiana
della Croazia, parlando del “cattolicesimo come elemento essenziale dell’identità
nazionale e culturale” e ricordando il ruolo chiave della Santa Sede nella storia
del Paese, ora proiettato verso l’Unione Europea. Il pensiero di Benedetto XVI è andato
quindi alle tre visite compiute in Croazia dal Beato Giovanni Paolo II nel 1994, 1998
e 2003. Il Papa – parlando in italiano - ha quindi ricordato la “lunga storia di fedeltà”
che lega la Croazia alla Santa Sede: “oltre tredici secoli di forti e speciali legami,
sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose”, ha detto.
Parlando invece di altri legami, quelli della Croazia all’Europa, il Pontefice ha
riflettuto sulle radici del Vecchio Continente:
"Le sfide che derivano
dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla
poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita
senza obblighi e la ricerca continua di 'spazi del privato', richiedono una convinta
testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali
che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente".
A
vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza, nel 1991, e “alla vigilia della piena
integrazione della Croazia nell’Unione Europea”, proprio la storia di questo Paese
“può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente”,
aiutandoli “a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori
umani e cristiani”:
"Possa così questa cara Nazione, forte della
sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno
tale ricchezza spirituale e culturale".
Benedetto XVI ha quindi
ricordato il motto del suo viaggio,”Insieme in Cristo”, per la prima Giornata nazionale
delle famiglie cattoliche croate, che lo porterà domani a celebrare la Santa Messa
all’Ippodromo di Zagabria:
"Questo importante momento sia occasione
per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità,
ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione
fraterna e di solidarietà sociale".
Ringraziando tutti coloro che
hanno collaborato all’organizzazione della visita e “dinanzi alle sfide che interpellano
oggi la Chiesa e la società civile”, il Santo Padre ha invocato sulla Croazia e sui
suoi abitanti “l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac”, il cardinale
croato tanto venerato dalla popolazione, morto martire nel 1960 per le conseguenze
di una dura prigionia sotto il regime comunista di Tito:
"Possa egli
accompagnare le giovani generazioni a vivere in quella carità che spinse il Signore
Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini".
Al termine della
cerimonia di benvenuto, pregando per il patrono della Nazione, San Giuseppe, e la
Vergine Maria, “Fidelissima Advocata Croatiae”, il Papa si è trasferito al palazzo
presidenziale di Zagabria, sui pendii del monte Medvenica, per una visita di cortesia
al presidente della Repubblica. Esperto del diritto, il capo dello Stato Josipović
è un apprezzato autore di opere di musica classica contemporanea. Per questo,
nello scambio dei doni, il Pontefice, anch'egli amante della musica, ha regalato al
presidente un volume di Codices Cantorum Miniature, che illustra i manoscritti miniati
della Cappella Sistina. A Benedetto XVI, il presidente Josipovic ha donato una riproduzione
della prima canna di "do" del più antico organo esistente nella parte settentrionale
della Croazia. Quindi alla nunziatura apostolica, sulla collina di Ksaver, il Papa
ha incontrato la presidente del governo, Jadranka Kosor. Dopo il colloquio privato
c'è stato lo scambio dei doni: un trittico di medaglie del pontificato da parte del
Papa, un crocifisso in oro e argento e la riproduzione di un evangeliario dell’XI
secolo da parte della premier. Nei colloqui con il presidente e il premier sono stati
affrontati i temi della famiglia, dei giovani e dell'educazione. Nel pomeriggio, il
Pontefice incontrerà al Teatro nazionale croato gli esponenti della società civile,
del mondo politico, accademico, culturale e imprenditoriale, con il corpo diplomatico
e i leader religiosi. Verso sera, sarà il momento dell’abbraccio dei giovani croati
a Benedetto XVI, nella veglia di preghiera in Piazza Josip Jelacić.