Il Montenegro celebra il quinto anniversario dell'indipendenza
Il Montenegro ha celebrato ieri il quinto anniversario dell’indipendenza. Il 3 giugno
del 2006 Podgorica ratificava il referendum svoltosi in maggio, che aveva sancito
la separazione dalla Serbia. Con uno sguardo attento all’Europa, ma senza tradire
le proprie tradizioni balcaniche, il Montenegro oggi cerca di uscire dai condizionamenti
del passato e del presente che, secondo alcuni osservatori, vedono il Paese al centro
di traffici illeciti. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Alessandro Marzomagno,
esperto dell’area balcanica:
R. - E’ uno
Stato che oggi punta sul turismo, sugli investimenti stranieri e anche molto sul gioco
d’azzardo, sui casinò. Come spesso succede nei Balcani, si tratta di regimi democratici
“imperfetti”, che hanno bisogno di stabilizzarsi. Diciamo che il Montenegro nei primi
anni dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia, quando ancora faceva parte della Federazione
con la Serbia, è stato un Paese pesantemente legato a organizzazioni criminali, anche
italiane. Questi legami non sono del tutto interrotti: c’è ancora chi sospetta che
gli affari che vengono condotti non siano del tutto limpidi e di conseguenza la democrazia
ha qualche problema ad affermarsi. C’è un sospetto, che sicuramente negli anni scorsi
è stata una certezza. Ma ora c’è anche un tentativo di avvicinarsi all’Unione Europea,
alle organizzazioni internazionali, cosa che richiede anche un maggior controllo,
per esempio sul riciclaggio del denaro, sui traffici di stupefacenti, sul contrabbando
delle sigarette. Ci sono tentativi di controllare maggiormente questi traffici, ma
credo che non si possa certo dire che siano stati debellati.
D. – Con
quale spirito l’Europa guarda al Montenegro?
R. – Chiaramente l’Europa
tende prima o poi a fare entrare nell’UE tutti gli Stati dell’ex Jugoslavia. Qualcuno
c’è già, come la Slovenia, qualcuno è in regime di associazione, come la Croazia,
e con qualcun altro, invece, sta iniziando ora il processo di avvicinamento, come
per la Serbia. Il recente arresto di Ratko Mladic è servito proprio a questo. Altri
Stati, invece, sono molto più in bilico, sono molto più instabili: la Macedonia, il
Montenegro e soprattutto il Kosovo che, in questo momento, rappresenta una vera incognita.
L'intento dell’Unione Europea di renderli comunitari, perlomeno nel lungo periodo,
è anche una maniera per stabilizzarle politicamente l'area. (bf)