2011-06-03 11:34:41

Un anno fa l'uccisione di mons. Padovese. L'arcivescovo di Smirne: la Chiesa in Turchia non ha perso la fiducia nel dialogo


Ricorre oggi il primo anniversario dell’uccisione a Iskenderun, in Turchia, di mons. Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia. Dodici mesi fa il presule italiano veniva barbaramente accoltellato dal suo autista lasciando sotto choc la piccola minoranza cattolica in Turchia. Mons. Padovese fu instancabile studioso delle origini del cristianesimo e pastore che fondava sulla carità e il dialogo il suo servizio alla verità. Verrà ricordato domenica a Iskenderun con una celebrazione eucaristica presieduta da mons. Ruggero Franceschini, arcivescovo di Smirne, attuale amministratore apostolico del vicariato apostolico di Anatolia e presidente della Conferenza episcopale della Turchia. A lui Fabio Colagrande ha chiesto come la Chiesa locale si stia preparando a questa celebrazione:RealAudioMP3

R. – La Chiesa turca ha risposto abbastanza bene. Sia la Chiesa docente – saranno presenti i vescovi della Turchia, la nostra Conferenza episcopale -, sia la Chiesa discente, la Chiesa che marcia, che impara, che studia, la Chiesa comune, tanto che non sappiamo più dove mettere la gente. Ovviamente ci sono molti alberghi, fuori, ma tutti vorrebbero rimanere con noi. Anche in Chiesa stiamo vivendo quest’anniversario, attraverso momenti di preghiera. Ci siamo chiesti se possiamo fare meglio, soprattutto se possiamo finalmente iniziare strade diverse, strade di maggior dialogo non solo proclamato ma vissuto concretamente. Ci pare che ciò sia stato accolto molto bene dai nostri giovani, che non vogliono rinnegare la loro origine turca ma vogliono invece completare l’educazione turca con la formazione cristiana.

D. – Come si svolgerà la celebrazione eucaristica di domenica 5 giugno?

R. – La celebrazione si svolgerà durante la Messa delle 11, Messa dell’Ascensione. Abbiamo scelto di non fare una Messa di suffragio, perché ci pare sia appropriata l’Ascensione al cielo, che è la patria comune, ed è la patria dalla quale Luigi Padovese continua a seguire la sua Chiesa. E’ una presenza invisibile, ma lo sentiamo comunque tra noi. Sarà un momento di forte riconciliazione, di volontà di riconciliazione. La Chiesa di Iskenderun non sarà sola in questa giornata, perché verranno persone da Smirne, da Istanbul, da Samsun. E’ la Chiesa di Turchia – almeno quella che si è riconosciuta in questa chiamata – che cerca di condividere con noi questo momento di serenità e di preghiera, che si riconosce in questa volontà di camminare insieme.

D. – Come hanno reagito le autorità civili a queste iniziative?

R. – Penso bene, perché ci sarà il sindaco della città, il prefetto della regione, il vice-prefetto, il capo dei singoli distretti islamici. Ci saranno nove o dieci arcivescovi ortodossi, qualche patriarca - della Siria, dell’Est della Turchia ed anche della Giordania - insomma, ci sarà tanta gente. Gente che si riconosce forse in questa volontà di cambiare il modo di vivere insieme, perché figli dello stesso Padre, anche se con fedi diverse.

D. – Questa partecipazione è un po’ il segno dei rapporti di stima, collaborazione ed amicizia che il vescovo Padovese aveva stabilito durante la sua vita…

R. – Certo. E’ questo che gli riconosciamo. Presto inizierà il processo e pensiamo – perché si sente nell’aria, ancora la documentazione rimane riservatissima – che lo Stato senta la necessità di non essere frettoloso nel processo ma di guardarci bene dentro. Noi abbiamo sentito la necessità di non perdere la fiducia e di camminare insieme, anche se quello che abbiamo pagato e forse ancora dovremo pagare è davvero molto.

D. – Nella raccolta di contributi in memoria di Padovese, che è stata pubblicata in questi giorni, lei scrive: “La piccola Chiesa rimasta in Anatolia è troppo povera per trovare in se stessa le risorse per continuare a sperare almeno di esistere”. Sono parole che suonano come un appello…

R. – Sì. Abbiamo bisogno che la Chiesa ci senta come suoi figli, anche se lontani, anche se in un momento difficile. (vv)







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