Sud Sudan: per i Comboniani è emergenza umanitaria per le violenze e l’embargo
In Sudan, la ripresa degli scontri armati e l’embargo del governo settentrionale di
Khartoum nei confronti del Sud Sudan stanno determinando una vera e propria emergenza
umanitaria. A sostenerlo sono le missionarie e i missionari Comboniani di Leer, sul
Nilo Bianco, attraverso una lettera di cui dà notizia l'agenzia Misna. Nel testo i
religiosi ricordano la portata storica dell’appuntamento del prossimo 9 luglio, che
vedrà la nascita del nuovo Stato sud-sudanese. Questa potrebbe portare a “una pace
stabile” in un Paese da sempre mosaico di “comunità, lingue e popoli”. Ma dopo che
il referendum ha sancito l’autodeterminazione del Sud, continuano i religiosi, le
preoccupazioni non sono diminuite. E’ il caso della questione dell’Abyei, regione
petrolifera occupata a maggio dall’esercito di Khartoum violando gli accordi di pace
del 2005, ma anche degli scontri tra soldati e ribelli che si verificano in numerose
aree di confine. Altro motivo di allarme è l’embargo commerciale imposto dal Nord
al Sud: insieme al blocco dei trasporti su terra dovuto alla stagione delle piogge,
sta provocando una forte scarsità di beni: i prezzi dei generi alimentari sono raddoppiati
in pochi mesi. I missionari lamentano anche, in questo campo, abusi che sarebbero
stati commessi dai dipendenti di alcuni organizzazioni internazionali. “Siamo indignati
– dice la lettera - di vedere in vendita nei mercati prodotti alimentari che dovrebbero
essere distribuiti ai più deboli gratuitamente”. Intanto, fanno notare i Comboniani,
nelle stesse scuole di Leer ai bambini non sono garantiti i pasti. (D.M.)