2011-06-03 14:34:24

Riunione per il Congresso Eucaristico Internazionale. Con noi, mons. Marini e mons. Martin


Si chiude oggi a Dublino la riunione preparatoria del 50.mo Congresso Eucaristico Internazionale, che si terrà nella capitale irlandese nel giugno 2012. Alla riunione hanno preso parte delegati di oltre 70 Paesi. Proprio sulla dimensione universale del Congresso del prossimo anno, si sofferma l’arcivescovo Piero Marini, presidente del Pontificio Comitato per i Congressi Eucaristici Internazionali. L’intervista è della nostra inviata a Dublino, Emer McCarthy:RealAudioMP3

R. – L’aspetto universale è quello che prevale in un Congresso eucaristico internazionale. A Dublino sarà il 50.mo, nel cinquantesimo anno dell’apertura del Concilio Vaticano II. Il Concilio è stato un Concilio universale, generale per la Chiesa. Così, questo Congresso è un congresso dove l’aspetto universale della Chiesa ha la prevalenza, dove tutti quelli che convengono qui si sentono – pur appartenendo a razze diverse, pur essendo di lingue diverse – parte della stessa Chiesa di Cristo.

D. – Quant’è importante che non sia un Congresso statico, che sia un Congresso che guardi verso il futuro della teologia eucaristica?

R. – Se noi guardiamo al passato perché dobbiamo guardare, nella celebrazione, all’Ultima Cena, lo facciamo per celebrare oggi, per gli uomini e le donne del nostro tempo. Anche la liturgia non è morta, continua il suo cammino. In questo senso, la riforma della liturgia non finisce mai, perché segue ogni tempo, le varie culture; c’è l’inculturazione, un contatto con le culture. Questo Congresso eucaristico è quindi anche per insegnare agli uomini e alle donne del nostro tempo il tesoro dell’Eucaristia, che è il primo atto di adorazione del Signore. Questo è lo scopo del prossimo Congresso eucaristico. (vv)

Accanto all’aspetto internazionale, particolarmente significativo è il fatto che la Chiesa d’Irlanda sia protagonista di questo evento. Nel Paese, è ancora aperta la ferita dello scandalo degli abusi su minori perpetrati da alcuni membri del clero irlandese. La Chiesa locale ha dunque bisogno di “riconciliazione” e “rinnovamento”. E’ quanto sottolinea l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, intervistato da Emer McCarthy:RealAudioMP3

R. - Oggi la Chiesa in Irlanda ha bisogno di riconciliazione e di rinnovamento: riconciliazione per le ferite e gli scandali, ma anche per altre tensioni interne alla Chiesa in Irlanda; e rinnovamento perché il processo di secolarizzazione in Irlanda è molto più avanzato di quanto molti vogliano ammettere. L’Irlanda ha una delle economie più aperte di tutto il mondo e con questa apertura economica viene anche un’apertura culturale. La grande sfida per me, come vescovo, è l’assenza dei giovani nelle nostre chiese: dico sempre che i ragazzi irlandesi sono i più catechizzati e i meno evangelizzati in Europa! Il Congresso eucaristico è un momento importante, perché è caratterizzato da un periodo di preparazione e di catechesi in tutte le parrocchie e negli istituti religiosi. E’ una catechesi che dovrà cercare di avvicinare quei giovani che sono un po’ delusi dalla Chiesa. Questo rinnovamento deve avere una dimensione eucaristica, perché se i ragazzi perdono ogni contatto con la Messa domenicale, possono avere una specie di fede culturale, ma non una fede radicata in quello che è la Chiesa. (mg)







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