2011-06-03 13:56:38

Incontro cristiano-islamico: nelle scuole anche l’insegnamento di altre tradizioni religiose


Al termine dell’incontro, tenutosi nei giorni scorsi a Torino, i delegati delle Conferenze episcopali per i rapporti con i musulmani in Europa hanno espresso, nel comunicato finale, la loro attenzione nei confronti di varie “iniziative che stanno sorgendo in seno alle comunità musulmane”. Iniziative – si precisa nel documento - finalizzate a fornire ai propri responsabili religiosi, imam e insegnanti, “una formazione teologica e culturale adeguata a svolgere con efficacia il loro ruolo religioso in contesto europeo”. La Chiesa auspica che tali proposte, inclusa l’istituzione di cattedre di Teologia Islamica nelle università, “possano essere organizzate, con i dovuti adattamenti, secondo lo schema giuridico dei rapporti esistenti tra Stato e Chiesa”. In questa prospettiva, la Chiesa vede in modo positivo che l’insegnamento confessionale della religione nella scuola pubblica “possa includere anche altre tradizioni religiose, tra cui l’islam, tenendo fermi i requisiti previsti nei diversi Stati”. Nel comunicato, diffuso al termine dell’incontro promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee), si ricordano anche “le espressioni di desiderio di democrazia, di libertà, di appello al rispetto della dignità della persona di cui si fanno promotori i giovani dei vari Paesi arabi in questi mesi di forte cambiamento politico”. Si auspica che il processo in corso possa condurre “ad una piena acquisizione del diritto alla libertà religiosa in tali Paesi, in modo che anche gli arabi cristiani possano godere in modo sostanziale di tale libertà nel quadro di una reale cittadinanza egualitaria”. La Chiesa cattolica segue infine con interesse “le dinamiche dell’inserimento dei residenti e dei cittadini di religione musulmana nel contesto europeo, sia a livello individuale sia comunitario”. Si tratta di un processo complesso e non privo di contraddittorietà – si legge nel comunicato - in cui emerge la sfida “della progressiva inculturazione dell’islam in Europa, con la conseguente manifestazione della sua dimensione più prettamente religiosa e morale, piuttosto che politica”. (A.L.)







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