2011-06-03 09:39:45

Il Papa domani a Zagabria in occasione della Giornata delle famiglie cattoliche croate


La Croazia attende Benedetto XVI, che domani e domenica sarà a Zagabria per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale, in occasione della Giornata delle famiglie cattoliche croate. Il servizio della nostra inviata a Zagabria, Giada Aquilino:RealAudioMP3

Un Paese che “da sempre vive nell'ambito della civiltà europea”. E' la Croazia nelle parole di Benedetto XVI, quando nel luglio 2006 ricevette in Vaticano i vescovi croati in visita ad Limina. Quasi cinque anni dopo quell’incontro, il Papa verrà in Croazia domani e domenica per il suo 19.mo viaggio apostolico internazionale, all’insegna del motto ‘Insieme in Cristo’. In effetti è un ritorno: perché Joseph Ratzinger è già stato nel Paese due volte da cardinale e perché per la Croazia, questa di Benedetto XVI, è la quarta visita di un Pontefice. I croati infatti abbracciarono Giovanni Paolo II nel settembre '94, nell'ottobre '98 - per la Beatificazione, nel santuario di Marija Bistrica, del cardinale Alojzije Stepinac, grande pastore della Chiesa croata, morto martire nel 1960 per le conseguenze di una dura prigionia sotto il regime comunista di Tito - e nel giugno 2003. Una visita, quella di Benedetto XVI, che avviene in occasione del primo Incontro nazionale delle famiglie cattoliche croate, affinché - come ha ricordato il Papa all’udienza generale di mercoledì scorso - “le famiglie cristiane siano sale della terra e luce del mondo”. Proprio per l’importanza data a tale aspetto pastorale del viaggio, ad accompagnare il Papa, oltre al cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, tra gli altri ci saranno anche il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il nuovo sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, al suo primo viaggio con tale incarico, e l’arcivescovo croato Nikola Eterovic, segretario generale del Sinodo dei Vescovi.

Questo per la Croazia è anche un momento cruciale dal punto di vista politico. Il Paese è alla vigilia del ventennale dell’indipendenza, avvenuta nel 1991: già parte della Repubblica Jugoslava, la Croazia non dimentica la guerra degli anni ’90 e affronta oggi la crisi economica e sociale che attanaglia l’Europa e il mondo intero. Inoltre nel 2005 sono iniziati i negoziati d’adesione all’Unione Europea, ma i colloqui tra Bruxelles e Zagabria sono ancora in corso. Ed è proprio una città europea, dalla profonda tradizione cristiana, ad accogliere in queste ore chi arriva a Zagabria: un popolo che si fa comunità per abbracciare Benedetto XVI. Nonostante una nottata di pioggia, in piazza Josip Jelačić, i palazzi liberty fanno da cornice ai preparativi per il palco della Veglia di preghiera del Papa con i giovani, domani sera. All’Ippodromo di Zagabria, a pochi metri dal fiume Sava, le ruspe spianano il terreno su cui le famiglie croate si accingono a partecipare alla Santa Messa domenicale celebrata dal Pontefice in occasione della Giornata nazionale delle famiglie cattoliche. Nelle parrocchie si provano canti e letture, come ieri sera a Santa Maria della Libertà, dedicata alle vittime della guerra del ‘91-‘95. Sulla collina di Ksaver si danno invece gli ultimi ritocchi alla nuova sede della Conferenza episcopale della Croazia, un edificio modernissimo dove il Santo Padre pranzerà domenica con i vescovi presenti a Zagabria. Per strada, soprattutto nella zona della Cattedrale, i volontari vendono magliette con l’immagine di Benedetto XVI: i proventi andranno in beneficenza. Ed è facile incontrare chi volentieri si ferma a parlare delle grandi figure che continuano a ispirare il cammino dei croati, come lo scienziato gesuita Ruggero Boscovich, nel 300.mo della nascita, il giovane Beato Ivan Merz e il Beato cardinale Stepinac.

La visita del Papa avviene a 20 anni dall’indipendenza della Croazia: sulla situazione attuale del Paese ci parla Aldo Sinkovic, già giornalista presso la nostra emittente, ora corrispondente da Roma dei media cattolici croati. L’intervista è di Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – Questi vent’anni sono stati duri per la Croazia e questo sotto diversi punti di vista. Sono stati anni duri anche per la crisi che attualmente riguarda anche altri Paesi e non soltanto la Croazia; sono stati anni duri per la ricostruzione, perché la Croazia è uscita – nel 1995 – da una guerra che ha distrutto la metà del Paese ed anche le fabbriche e quindi l’economia. C’è stato poi un periodo nel quale si era abbastanza rialzata, ma adesso con la crisi la situazione è nuovamente peggiorata: i giovani non trovano lavoro. E’ prevista in questi giorni la decisione dell’Unione Europea per l’entrata della Croazia: tutti speravano nel 2013, ma sembra che questa data ancora non sia confermata poiché alcuni Paesi sono tuttora contrari all’ingresso della Croazia nell’Unione Europea. Il governo e gran parte della popolazione guardano con speranza all’Unione Europea.

D. – Che ricordo c’è delle tre visite di Giovanni Paolo II: nel settembre ’94; nell’ottobre ’98; e, nel giugno 2003?

R. – Tutte e tre le visite sono state memorabili. Naturalmente la prima è stata quasi un sogno per molti, perché sembrava essere una cosa irrealizzabile. Il sostegno dato da Papa Giovanni Paolo II ai croati non è stato certamente dimenticato. Anche la seconda visita è stata molto importante, perché ha permesso alla gente di comprendere che la Chiesa cattolica, nella persona del Papa, le era vicino e che cercava di aiutarli e di confortarli il più possibile. La terza visita è stata molto importante perché, in quell’occasione, è stato proclamato beato il cardinale Alojzije Stepinac, considerato il simbolo della Chiesa cattolica in Croazia. Certamente tutti questi avvenimenti così come le visite nelle diverse città croate di Giovanni Paolo II – è stato infatti a Zagabria, a Dubrovnik, Osijek e naturalmente a Split – hanno permesso al popolo croato di sentirlo molto vicino e questo non si può dimenticare. Questa visita di Benedetto XVI è senz’altro molto apprezzata e si spera che possa coronare l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, anche se in questa occasione il tema principale del viaggio è la famiglia: la famiglia, anche in Croazia incontra molte difficoltà, i giovani sono costretti, in un modo o nell’altro, ad andare lontano dalle loro famiglie per cercare un lavoro e molti di questi emigrano per cercare all’estero un lavoro e quindi più speranza. (mg)







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