2011-06-02 14:10:52

Mons. Vegliò: l'Europa favorisca l'integrazione degli immigrati senza nascondere le sue radici cristiane


Il dialogo e l’educazione sono gli strumenti indispensabili per promuovere l’integrazione dei migranti in Europa: è quanto affermato oggi dall’arcivescovo Antonio Maria Vegliò alla Conferenza sul dialogo interreligioso, in corso a Budapest, promossa dalla presidenza dell’Ungheria del Consiglio dell’Unione Europea. Il presidente del dicastero vaticano per i Migranti e gli Itineranti si è in particolare soffermato sul ruolo delle religioni nell’integrazione degli immigrati. All’evento, che si conclude domani, prendono parte il cardinale Peter Erdő, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa, e numerosi rappresentanti istituzionali. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3

“La diversità culturale è innanzitutto una ricchezza”: è quanto sottolineato dall’arcivescovo Vegliò che, nel suo articolato intervento a Budapest, ha ribadito il ruolo positivo delle religioni nell’integrazione dei migranti, soprattutto nel Continente europeo. Dopo una disamina sul contesto culturale in cui si pone il fenomeno dell’emigrazione verso l’Europa, il discorso del presule si è focalizzato sul binomio dialogo-educazione. Questi, ha detto mons. Vegliò, sono gli strumenti indispensabili per dar vita ad una reale convivenza ed integrazione di persone con culture differenti. Il presule ha indicato alcuni degli obiettivi di questo impegno: l’accoglienza, la cooperazione, il rispetto, il contrastare quegli atteggiamenti di paura o indifferenza verso la diversità. Mons. Vegliò ha tenuto quindi a sottolineare che non bisogna puntare ad un’assimilazione dei migranti che ne cancelli la storia. Piuttosto, ha affermato, è da ricercare un’integrazione autentica, attraverso “la conoscenza serena e senza pregiudizi” della cultura altrui.

L’immigrazione, ha affermato ancora il presule, non deve essere percepita come una minaccia contro l’identità sociale e culturale della nostra società. Per questo, ha avvertito, serve un cambio di mentalità che va favorito innanzitutto dalle confessioni religiose impegnate nella formazione delle coscienze. “Le religioni – ha detto – devono assumere un ruolo fondamentale”, poiché per una reale integrazione, non basta considerare “le istanze politiche, economiche e sociali”. Mons. Vegliò ha d’altro canto evidenziato che l’Europa non può pensare di favorire una reale integrazione dei migranti nascondendo le sue radici cristiane, i valori e i principi che ne hanno determinato la nascita. Ed ha ribadito che la tolleranza non va confusa con l’accettazione acritica di ogni stile di vita. Il capo dicastero vaticano ha infine assicurato l’impegno della Chiesa cattolica a “mettersi al servizio della costruzione europea”, a promuovere il dialogo interculturale collaborando con le altre realtà religiose e le istituzioni civili.







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