L’arcivescovo di New York respinge l’accusa di omofobia per chi si oppone ai matrimoni
gay
Si intensifica nello Stato di New York la campagna contro la legalizzazione del matrimonio
omosessuale. In queste settimane si sono moltiplicate le manifestazioni per contrastare
il progetto, sostenuto dal Governatore Andrew Cuomo che ha annunciato l’intenzione
di firmare il provvedimento se avrà i numeri al Senato statale. Intanto – riferisce
l’agenzia Cns – la National Organization for Marriage, un’organizzazione per la difesa
del matrimonio tradizionale, ha annunciato l’intenzione di stanziare 1,5 milioni di
dollari per una vasta campagna pubblicitaria per la bocciatura del progetto. Contro
la proposta sono scesi in campo anche i vescovi cattolici dello Stato, che parlano
di un “passo radicale” che vuole “modificare l’essenza stessa del matrimonio”. L’arcivescovo
di New York Timothy Dolan, sul suo blog, respinge come “insensata” l’accusa di bigotteria
e omofobia rivolta ai cattolici e a tutti coloro che si oppongono alle unioni omosessuali.
“Non siamo contro nessuno, siamo per il matrimonio”, scrive il presule in un post
intitolato: “Il matrimonio al centro di ogni civiltà”. “La definizione del matrimonio
- afferma - è un dato acquisito: è un’unione d’amore e fedeltà lungo una vita tra
un uomo e una donna che, a Dio piacendo, porta figli. Difendere questa definizione
non esprime un atteggiamento bigotto o prepotente, né significa negare un diritto
a qualcuno. In una società civile e morale abbiamo il diritto di fare ciò che dobbiamo,
non quello che vogliamo”, ricorda ancora l’arcivescovo, ammonendo che “mettere in
discussione la definizione di matrimonio, o cercare di manipolarne la natura e lo
scopo con un’operazione di ingegneria sociale di stampo orwelliano, è pericoloso per
tutti”. (L.Z.)