Libia: nuovi raid su Tripoli. Mosca pronta ad inviare un mediatore
La Russia invierà in Libia, a Bengasi e Tripoli, un mediatore. Lo hanno riferito fonti
diplomatiche al termine dell’incontro fra il presidente russo Medvedev, il vicepresidente
Usa Biden e il premier italiano Berlusconi. A preoccupare gli Stati Uniti intanto
è la questione terrorismo: il capo del comando americano per l'Africa ieri ha parlato
del rischio che armi libiche finiscano nelle mani di Al Qaeda. Esiste veramente questo
pericolo? Per fare un punto sulla situazione, Irene Pugliese ha intervistato
il direttore di Limes, Lucio Caracciolo
R.
– Ci sono certamente, nell’ambito della Cirenaica, tradizioni e componenti islamiste
anche di al Qaeda. Però immaginare che al Qaeda si possa impossessare delle rivolta
di Bengasi mi pare eccessivo. Per gli americani quello che conta non è tanto la Libia
quanto i collegamenti, le connessioni, tra la Libia ed eventualmente anche elementi
qaedisti libici ed altri terroristi della regione.
D. – Si può parlare, per
quanto riguarda Al Qaeda, ancora di una rete estesa e fortemente collegata in tutte
queste zone, come nel 2001, oppure ormai si tratta di singoli gruppi che operano in
maniera indipendente nei vari Paesi?
R. – Non solo si può parlare di singoli
gruppi, ma spesso anche di singoli individui. Poi, non dimentichiamo che il "qaedismo",
o comunque il terrorismo islamico, spesso viene enfatizzato o addirittura creato dai
regimi per legittimarsi: Solo che quando uno crea queste bestie pericolose non sempre
poi riesce a domarle.
D. – Intanto, il conflitto in Libia va avanti. La Nato
parla di una guerra agli sgoccioli, mentre Gehddafi continua a dichiarare che non
lascerà il potere. Qual è secondo lei il futuro di questo conflitto?
R. – Direi
che in Libia la situazione, dal punto di vista militare, è abbastanza in stallo. La
Cirenaica è in mano ai ribelli, gran parte della Tripolitania e del Fezzan è ancora
in mano a Gheddafi, ma soprattutto all’interno della Tripolitania stanno emergendo
linee di frattura: si vede che il regime è entrato in una fase di avvitamento finale,
che può durare anche parecchio. Penso che sarebbe opportuno arrivare, quantomeno,
ad un cessate-il-fuoco. Ma non mi pare ci siano al momento disponibilità in questo
senso. (bf)