2011-06-02 18:35:32

Libia: nuovi raid su Tripoli. Mosca pronta ad inviare un mediatore


La Russia invierà in Libia, a Bengasi e Tripoli, un mediatore. Lo hanno riferito fonti diplomatiche al termine dell’incontro fra il presidente russo Medvedev, il vicepresidente Usa Biden e il premier italiano Berlusconi. A preoccupare gli Stati Uniti intanto è la questione terrorismo: il capo del comando americano per l'Africa ieri ha parlato del rischio che armi libiche finiscano nelle mani di Al Qaeda. Esiste veramente questo pericolo? Per fare un punto sulla situazione, Irene Pugliese ha intervistato il direttore di Limes, Lucio Caracciolo RealAudioMP3


R. – Ci sono certamente, nell’ambito della Cirenaica, tradizioni e componenti islamiste anche di al Qaeda. Però immaginare che al Qaeda si possa impossessare delle rivolta di Bengasi mi pare eccessivo. Per gli americani quello che conta non è tanto la Libia quanto i collegamenti, le connessioni, tra la Libia ed eventualmente anche elementi qaedisti libici ed altri terroristi della regione.

D. – Si può parlare, per quanto riguarda Al Qaeda, ancora di una rete estesa e fortemente collegata in tutte queste zone, come nel 2001, oppure ormai si tratta di singoli gruppi che operano in maniera indipendente nei vari Paesi?

R. – Non solo si può parlare di singoli gruppi, ma spesso anche di singoli individui. Poi, non dimentichiamo che il "qaedismo", o comunque il terrorismo islamico, spesso viene enfatizzato o addirittura creato dai regimi per legittimarsi: Solo che quando uno crea queste bestie pericolose non sempre poi riesce a domarle.

D. – Intanto, il conflitto in Libia va avanti. La Nato parla di una guerra agli sgoccioli, mentre Gehddafi continua a dichiarare che non lascerà il potere. Qual è secondo lei il futuro di questo conflitto?

R. – Direi che in Libia la situazione, dal punto di vista militare, è abbastanza in stallo. La Cirenaica è in mano ai ribelli, gran parte della Tripolitania e del Fezzan è ancora in mano a Gheddafi, ma soprattutto all’interno della Tripolitania stanno emergendo linee di frattura: si vede che il regime è entrato in una fase di avvitamento finale, che può durare anche parecchio. Penso che sarebbe opportuno arrivare, quantomeno, ad un cessate-il-fuoco. Ma non mi pare ci siano al momento disponibilità in questo senso. (bf)







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