2011-06-01 14:29:09

Pakistan. Giornalista ucciso: attivisti e minoranze religiose in piazza per “difendere la verità”


Giornalisti, attivisti per i diritti umani, organizzazioni della società civile, comunità religiose sono scesi oggi in piazza e manifestano davanti alle sedi delle associazioni della stampa, nelle principali città del Pakistan (Lahore, Islamabad, Karachi), per “protestare contro l’impunità e difendere il diritto a dire la verità”, dopo l’uccisione del giornalista pakistano Syed Saleem Shazad. Shahzad, reporter per Asia Times online, è stato rapito due giorni fa e ucciso ieri. Nei suoi articoli aveva denunciato legami fra l’esercito, i servizi segreti (Isi) e le reti integraliste islamiche come Al Qaeda o a gruppi terroristi talebani. Alle manifestazioni di oggi partecipano anche sacerdoti, religiosi e fedeli cristiani, impegnati nella difesa della democrazia e della legalità nel Paese. “Non possiamo tacere la verità. Anche noi continueremo la nostra missione”, dice all’agenzia Fides padre John Shakir Nadeem, direttore di “Radio Veritas” in lingua urdu e Segretario della Commissione per le Comunicazioni sociali in seno alla Conferenza episcopale del Pakistan. “Shahzad lavorava anche per alcune radio pakistane. Il suo lavoro era apprezzabile, era persona onesta e pulita, che ha avuto il coraggio di dire la verità. E’ stato ucciso per aver denunciato realtà nascoste. La sua morte è un chiaro messaggio che giunge a tutti gli operatori dell’informazione e agli attivisti per i diritti umani in Pakistan. E non è l’unica: tante persone come lui sono state uccise. Anche noi di Radio Veritas, la radio della verità, ci uniremo a questa campagna in difesa della verità”. Padre Nadeem assimila l’omicidio di Shahzad a quello di Shahbaz Bhatti: “Il problema è che tutte queste esecuzioni extragiudiziali restano impunite. Anche l’omicidio del ministro Bhatti non ha i colpevoli e nessuno più ne parla. Questa è una malattia seria della democrazia pakistana, che altrimenti resta solo una parola vuota”. Per le minoranze religiose, conclude, “è una questione cruciale, in quanto tocca i diritti fondamentali di ogni persona e l’architettura stessa di uno stato di diritto. Noi continueremo a fare la nostra parte e a proclamare la Verità”. (R.P.)







All the contents on this site are copyrighted ©.