Fao: ridurre le perdite post-raccolto è cruciale per la sicurezza alimentare in Africa
Investire nelle tecnologie post-raccolto per ridurre le perdite di cibo potrebbe contribuire
notevolmente ad aumentare l'offerta alimentare nell'Africa sub sahariana. È quanto
afferma il rapporto Fao/Banca mondiale “Missing Food: The Case of Postharvest Grain
Losses in Sub-Saharan Africa”, presentato ieri in occasione di un incontro tra esperti
e tecnici dell'area riunitisi per discutere il problema. Secondo il documento - riferisce
l'agenzia Sir - le perdite post-raccolto di grano nell'Africa subsahariana sono stimabili
attorno ai 4 miliardi di dollari l'anno. “Tutto questo cibo che va perso basterebbe
a soddisfare i requisiti minimi nutrizionali di almeno 48 milioni di persone - afferma
il vicedirettore generale della Fao Maria Helena Semedo -. Se siamo d'accordo che
bisogna sviluppare sistemi agricoli sostenibili che riescano a sfamare 9 miliardi
di persone per il 2050, affrontare il problema degli sprechi lungo tutta la catena
alimentare deve essere un punto chiave delle future strategie alimentari nazionali”.
Secondo le stime del Sistema d'informazione africano sulle perdite di grano post-raccolto,
le perdite fisiche di grano prima della fase di lavorazione possono variare tra il
10 e il 20% del raccolto. Solo nell'Africa orientale e meridionale le perdite di cibo
sono stimate intorno al valore di 1,6 miliardi di dollari l'anno, circa il 13,5% del
valore totale della produzione di grano. (R.P.)