Sri Lanka: scuole di religione in carcere per aiutare la riabilitazione dei detenuti
Creare delle ‘scuole di religione’ in tutte le prigioni dello Sri Lanka. E’ il progetto
lanciato ufficialmente due settimane fa e descritto dall'agenzia AsiaNews, del ministero
per la Riabilitazione e le Riforme di Colombo. Lo scopo è quello di aiutare, attraverso
l’educazione religiosa, la riabilitazione dei detenuti in vista del loro rilascio:
saranno 33 le prigioni e i centri correttivi per giovani che ospiteranno i corsi di
buddhismo, cristianesimo, islam e induismo. Positive le reazioni dei leader religiosi
e spirituali, che sono coscienti dell’importanza del compito. “I docenti che andranno
a insegnare nelle carceri dovranno essere ben istruiti – afferma infatti il ven. Weligama
Dhammissara Thero, del monastero buddhista di Sri Senevirathamaya a Wellampia – I
detenuti devono riconquistare le loro vite”. Sulla stessa linea anche il sacerdote
cattolico padre Noel Dias, ex cappellano delle prigioni nella diocesi di Colombo:
“La società ha bisogno di gente onesta e corretta – ha dichiarato – Formare persone
di questo tipo è un dovere delle autorità. “In carcere ci sono persone di ogni tipo
– ha ricordato Ramachandra Kurukkal Babusharma, segretario dell’international Hindu
religious federation – ma qualunque siano le loro colpe è nostro compito aiutarli
a espiarle. La religione rende l’essere umano migliore”. “La religione non può essere
insegnata in poco tempo – sottolinea infine il moulavi di Colombo Seyed Hassan Moulana,
copresidente dell’ Inter religious alliance for national unity – per prima cosa dobbiamo
capire la mentalità dei detenuti: l’incontro con la fede non deve essere un altro
peso nelle loro vite”. (D.M.)