Indonesia: gruppo cattolico in prima fila nell’assistenza alle popolazioni disagiate
A Jakarta, in Indonesia, un gruppo di cattolici ha deciso di mettersi al servizio
delle popolazioni più disagiate del Paese. Come spiega all'agenzia AsiaNews una delle
aderenti al gruppo Kelompok Bakti Kasih Kemanusiaan (Kbkk), questi fedeli hanno “trovato
un nuovo modo di professare la fede, mediante il lavoro umanitario nelle zone più
remote”. La prima iniziativa, infatti, ha riguardato, la scorsa Domenica delle Palme,
il piccolo centro di Wasior, nella provincia di Papua, colpita nello scorso ottobre
da un’alluvione che aveva fatto almeno 146 morti. Una zona difficile da raggiungere:
partendo da Jakarta, sono necessarie sette ore di volo e 10 di navigazione su un battello.
All’iniziativa hanno aderito 17 persone, tra cui un sacerdote e, come ricorda la dottoressa
Irene Setiadi, membro del Kbkk “erano presenti tre soli uomini. I rimanenti erano
donne, molte delle quali partecipavano per la prima volta”. I volontari hanno fornito
cure mediche gratuite, e organizzato un mercatino domenicale in cui sono stati venduti
beni e generi di prima necessità a prezzi bassi. Prima di partire per la missione
il Kbkk ha promosso incontri di preghiera e cercato adesioni attraverso una mailing
list apposita. Tra quelli che hanno risposto all’invito, anche non cattolici, in particolare
cristiani protestanti. Molti degli aderenti al gruppo, inoltre, sono imprenditori
e uomini d’affari, convinti che la fede non possa essere manifestata solo con le preghiere,
ma richieda anche gesti concreti. I volontari hanno anche promosso una raccolta fondi
a favore degli alluvionati e, lungo il viaggio di ritorno, hanno fatto tappa ad Ambon,
nella provincia delle Molucche, dove hanno realizzato attività caritative per la popolazione.
(D.M.)