India: cristiani e minoranze nel Madhya Pradesh contro l' "induizzazione" del sistema
scolastico
I cristiani e le altre minoranze religiose del Madya Pradesh, in India, tornano a
protestare per il trattamento privilegiato riservato all’induismo, in particolare
nel campo dell’educazione. Secondo quanto riferisce l’agenzia Eglises d’Asie (EdA)
, nei giorni scorsi i una delegazione di leader religiosi cristiani, musulmani, buddisti
e sikh ha consegnato al governatore Rameshwar Thakur un memorandum per chiedere che
a tutte le religioni venga riconosciuto un uguale trattamento. Il motivo dell’iniziativa:
l’annuncio dell’introduzione di un nuovo programma scolastico che rende obbligatorio
in tutte le scuole dello Stato l’insegnamento del Bhagavad Gita, uno dei testi fondamentali
dell’induismo. Secondo le minoranze religiose si tratta dell’ennesima violazione della
laicità sancita dalla Costituzione indiana che riconosce pari dignità a tutte le religioni.
In questo senso si è espresso, tra gli altri, il portavoce del Consiglio regionale
dei vescovi cattolici del Madhya Pradesh, padre Annand Mottungal, tra i presenti all’incontro
con il governatore. Quest’ultimo si è impegnato a consegnare il memorandum al Primo
ministro statale Shivraj Singh Chauhan per trovare una soluzione soddisfacente al
problema. Il governo del Madhya Pradesh, guidato dal partito nazionalista induista
Bharatiya Janata Party, non è nuovo a questo genere di iniziative puntualmente contrastate
dalle Chiese cristiane. Nel 2007 cristiani e musulmani si sono mobilitati contro
la promulgazione di una legge che voleva rendere obbligatorio nelle scuole il culto
del sole. Più di recente la Chiesa aveva denunciato un censimento sospetto di vescovi,
sacerdoti, abitazioni di fedeli e di scuole e istituzioni cristiane condotto dalla
polizia locale. Il timore era che esso potesse preludere a qualche atto ostile contro
la comunità cristiana. (L.Z.)