Nuovi saccheggi ad Abyei, migliaia di profughi senza assistenza: la denuncia di mons.
Taban Mousa
Le truppe del nord Sudan che occupano Abyei dal 21 maggio hanno nuovamente bruciato
diverse case degli abitanti fuggiti di fronte all’offensiva militare. Lo denuncia
all’Agenzia Fides mons. Roko Taban Mousa, amministratore apostolico di Malakal, nel
sud Sudan: “Diverse abitazioni sono state saccheggiate e poi date alle fiamme. In
questo modo si vuole creare una nuova situazione sul campo, cercando di rendere impossibile
il ritorno ad Abyei della popolazione locale. Si tratta di una grave violazione del
diritto umanitario. L’esercito di Khartoum non sembra intenzionato a lasciare la zona”.
Diverse migliaia di persone sono fuggite da Abyei e dintorni e si trovano da giorni
senza assistenza. “Finora la situazione umanitaria non è migliorata – spiega a Fides
l’amministratore apostolico di Malakal -, perché le riserve alimentari dell’ONU presenti
in zona sono state saccheggiate dall’esercito del nord. Vi sono alcune persone di
buona volontà di alcune aree del sud Sudan che mettono insieme un po’ di provviste
e partono verso i luoghi dove sono radunati gli sfollati, ma a parte questo, i profughi
sono privi di assistenza mentre le piogge continuano a battere l’area dove si sono
rifugiati”.