La Pastorale universitaria di Roma ricorda Giovanni Paolo II
Una serata per ricordare un amico speciale diventato beato da poco, e per festeggiare
20 anni di presenza dell’ Ufficio per la Pastorale universitaria nella diocesi di
Roma. “Il desiderio di sentirvi vicini. Giovanni Paolo II e gli universitari” il tema
dell’ evento organizzato dall’ Ufficio diocesano per la Pastorale Universitaria che
si è svolto ieri sera al Teatro Argentina di Roma. Un incontro dove si sono susseguite
immagini, testimonianze, emozioni per il nuovo beato che è stato il promotore principale
della nascita dell’Ufficio di pastorale universitaria. Tantissimi i giovani presenti,
che hanno voluto, ancora una volta, dare una dimostrazione di profondo affetto al
compianto pontefice. “Giovanni Paolo II - ha spiegato don Andrea Manto direttore
dell’ Ufficio per la Pastorale sanitaria della Cei - aveva il dono speciale di parlare
al cuore delle persone. Andava oltre l’esperienza umana e questo nasceva dalla sua
profonda fiducia nell’ uomo”. E poi i suoi tanti ricordi, tra cui quelli di una Giornata
Mondiale della Gioventù vissuta a Cestokova in Polonia nel 1991, la gioia di quel
popolo, la fratellanza tra i giovani del luogo e quelli arrivati da ogni parte del
mondo solo per ascoltare le parole del Pontefice. Durante la serata si sono alternate
testimonianze di giovani che hanno avuto l’opportunità di incontrarlo, come quella
di Gianni Pietrantoni: “Io ho avuto la grande gioia di poterlo servire durante la
Messa della Domenica delle Palme per diversi anni. Quando entrava nella sacrestia
per prepararsi l’atmosfera diventava speciale. Soprattutto ricordo gli ultimi periodi
quando era molto sofferente. Non nascondeva i limiti dettati dalla malattia, ma aveva
uno sguardo vivo che ti entrava nell’ anima, con una luce particolare che solo la
fede profonda ti può donare”. Nel corso della serata è stato presentato un filmato
realizzato dal Medialab, della Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza
Università di Roma, coordinato dal prof. Mario Morcellini. “In questo lavoro - ha
raccontato il docente - abbiamo voluto raccogliere delle testimonianze di alcuni nostri
universitari su Giovanni Paolo II. Perché questo Papa, con le Giornate Mondiali della
Gioventù, i suoi frequenti viaggi, il Giubileo e le numerose encicliche, ha rivoluzionato
il modo di comunicare la fede. Non più fatto privato, ma pubblico da manifestare a
tutti, così come ci chiede la testimonianza del Vangelo.” E le conclusioni sono state
fatte da mons. Lorenzo Leuzzi direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria,
che ricordando le parole pronunciate dall’allora cardinale Ratzinger durante i funerali
del compianto pontefice, ha invitato i giovani a non sentirsi mai soli nei momenti
difficili, ma di affidare le proprie sofferenze a Giovanni Paolo II “Perché lui adesso,
ci accompagna sempre con lo sguardo dalla finestra del cielo”. (A cura di Marina
Tomarro)