2011-05-27 15:22:48

Hillary Clinton è in Pakistan all'indomani di un attentato che ha ucciso 36 persone


Gli Stati Uniti non hanno nessuna prova che il Pakistan “fosse a conoscenza di dove si trovava Osama bin Laden”. Lo ha dichiarato il segretario di stato Hillary Clinton da Islamabad, dove è arrivata oggi per incontrare le autorità dopo le polemiche seguite all’uccisione del leader di Al Qaeda ad Abbottabad, il 2 maggio scorso. La Clinton ha già incontrato il presidente Asif Ali Zardari e il premier Yusuf Raza Gilani, con cui ha discusso di sicurezza e relazioni bilaterali. Nei giorni precedenti la visita della Clinton, il Paese è stato scosso da una serie di attentati rivendicati dai talebani locali come vendetta per la morte del capo di Al Qaeda. L’ultimo, ieri nel nord-ovest, ha fatto 36 morti e 50 feriti.

In Siria, almeno 3 dimostranti uccisi dalle forze dell’ordine
Nel Paese continuano le violenze del regime sui manifestanti scesi nelle strade contro il presidente Bashar el-Assad. In mattinata l’organizzazione non governativa ‘Osservatorio siriano sui diritti umani’ dava notizia di almeno tre vittime tra i dimostranti nel sud del Paese e alcuni feriti nei pressi di Damasco. Per oggi l’opposizione ha indetto nuove manifestazioni contro il governo, e arrivano notizie di cortei in corso in diverse città. Il noto attivista Wissam Tarif scrive su Twitter che 2 mila curdi sono scesi in piazza nel nord-est, ad Amuda, mentre forze governative in borghese hanno aperto il fuoco sui manifestanti a Dayr az Zor, come già avevano fatto le forze di sicurezza nella serata di ieri nella città meridionale di Daraa. Alla stessa località si riferirebbero anche le immagini mostrate oggi dalla tv satellitare al-Jazeera sul suo canale in inglese. Nel video esclusivo compaiono, secondo l’emittente, corpi di giovani torturati a morte dagli uomini del regime.

Ancora scontri in Yemen tra forze governative e i combattenti di una potente tribù
In Yemen, il capo della potente tribù degli Hached ha dichiarato oggi, durante i funerali di 30 dei suoi uomini, che c'è una tregua nei combattimenti a Sanaa, tra i suoi uomini e le truppe fedeli al presidente Ali Abdallah. Arrivano intanto notizie che le forze aeree fedeli al contestato presidente Ali Abdullah Saleh hanno bombardato i combattenti di una tribù che oggi hanno conquistato un campo militare difeso dalla Guardia repubblicana, nella zona di Fardha, a nord-est della capitale Sanaa. In mattinata, il leader tribale Sheikh Hamid Asim aveva comunicato che i suoi uomini si erano impadroniti di un altro campo militare a 100 chilometri dalla città. A Sanaa sono in corso da giorni combattimenti che hanno fatto almeno 80 vittime.

Anche l’ambasciatore libico presso l’Ue abbandona Gheddafi
In Libia, anche nella serata di ieri, forti bombardamenti hanno colpito il complesso di Bab-al-Aziziya, nella capitale Tripoli, dove si trova la caserma bunker del colonnello Gheddafi. In mattinata, invece, si sono verificati violenti combattimenti tra lealisti e ribelli alla periferia ovest di Misurata. Mentre la Nato fa sapere di considerare il raìs più debole, ma ancora una minaccia, il regime subisce anche la defezione del suo ambasciatore presso l’Unione europea, Hadeiba Alhadi. Da Bruxelles il diplomatico ha fatto sapere che né lui, né i suoi collaboratori intendono più rappresentare il regime responsabile di quattro mesi di violenze sui civili, e che ora vogliono mettersi “al servizio del popolo libico nella sua lotta per la democrazia”.

Ancora incerta la data del voto per l’Assemblea costituente in Tunisia
Il voto per l'Assemblea costituente tunisina sara' rinviato, dalla data originariamente prevista del 24 luglio, se l'Alta istanza per le elezioni lo riterra' necessario. Lo ha detto, questa mattina, secondo quanto riferisce l'Afp, il primo ministro ad interim tunisino, Be'ji Cad Essebsi, nel corso di una conferenza stampa a margine del G8 di Deauville.

Consiglio d’Europa: soddisfazione per amnistia a prigionieri politici in Armenia
In Armenia, le autorità hanno deciso un’amnistia generale per i detenuti politici: immediata soddisfazione è stata espressa dal Consiglio d’Europa, che stava preparando un rapporto sulla situazione nella repubblica del Caucaso. Il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

"L’amnistia permetterà la liberazione di tutti i detenuti ancora in carcere in seguito agli eventi del marzo 2008”, hanno fatto sapere l’inglese John Prescott e il tedesco Alex Fischer, parlamentari del Consiglio incaricati di scrivere il rapporto. Nel 2008 l’opposizione guidata da Levon Ter-Petrossian era scesa in piazza per protestare contro i risultati delle elezioni presidenziali, vinte dall’attuale capo dello Stato, Sarksyan. Negli scontri con le forze dell’ordine c’erano state dieci vittime, e il governo aveva dichiarato lo stato d’emergenza. Sui fatti è stata riaperta un’inchiesta che, insieme all’amnistia, è considerata da Prescott e Fischer un passo in avanti verso la normalizzazione nel Paese. I due rappresentanti del Consiglio d’Europa saranno nei prossimi mesi nella capitale Yerevan per aggiornare la loro relazione, che verrà discussa nel prossimo gennaio. L’Armenia fa parte dal 2001 del Consiglio d’Europa, che più volte, fino al 2006, ha chiesto al governo di approvare riforme costituzionali per una maggiore democratizzazione e il rispetto dei diritti umani. L’annuncio del governo ha provocato la soddisfazione dell’opposizione, che ha auspicato elezioni “davvero democratiche” per il 2012.

Cile: 30 giovani fermati nella manifestazione contro i tagli all’università
Sono una trentina i fermati a Santiago del Cile, dopo l’ennesima giornata di protesta degli studenti universitari, che ormai da settimane chiedono, in tutto il Paese, più finanziamenti per le università pubbliche. Gli studenti, che contestano anche la recente legge sull’istruzione, hanno sfilato coperti solo da strisce di carta con lo slogan “L’università ci ha lasciato nudi”. La manifestazione, non autorizzata, è stata dispersa dalla polizia con idranti e lacrimogeni. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Davide Maggiore)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 147







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