Vietnam: l'arcivescovo di Hanoi contro la demolizione della casa delle suore di Saint
Paul
Mons. Peter Nguyên Văn Nhon, arcivescovo di Hanoi, si schiera a fianco delle suore
di Saint Paul, contro la decisione del governo di demolire il monastero della congregazione.
In una lettera inviata alle “autorità competenti a tutti i livelli”, l’arcidiocesi
rivendica la legittima proprietà dell’edificio e lamenta la violazione dei diritti
legittimi dei cattolici, le cui rimostranze non vengono nemmeno considerate dall’amministrazione
locale. Secondo il progetto, il complesso verrà abbattuto per far nascere un ospedale
a cinque piani. Nel comunicato diffuso ieri dall’arcidiocesi di Hanoi - ripreso dall'agenzia
AsiaNews - emerge che “dal 16 maggio scorso, l’arcivescovo Peter Nguyên Văn Nhon ha
inviato lettere di protesta al Dipartimento della sanità di Hanoi, all’ospedale di
Saint Paul e alle autorità competenti a tutti i livelli, opponendosi alla demolizione
del monastero carmelitano di Hanoi”. Le religiose della Congregazione, aggiunge, hanno
anche spedito “loro personali lettere di protesta” ai vertici governativi della capitale
vietnamita. Creata nel 1883, la Congregazione di Saint Paul di suore vietnamite ha
la sua sede principale nel centro di Hanoi. La casa è stata confiscata nella sua quasi
totalità dal governo comunista nel 1954; una piccola parte è stata concessa alle religiose
che, nel tempo, hanno aperto un dispensario per i poveri, una residenza per bambini
orfani e strutture di accoglienza per ragazze. Ora il governo ha approvato e iniziato
in tutta fretta la demolizione, per costruire un edificio di cinque piani. L’arcidiocesi
di Hanoi, legittima proprietaria della struttura, sulla cui sommità si vede ancora
una croce, non è stata informata né consultata dalle autorità. La demolizione ha causato
rabbia e sgomento nella comunità cattolica vietnamita, che negli ultimi tre anni ha
subito espropri e sottrazioni forzate di numerose proprietà dal regime comunista.
(R.P.)