Kenya: appello dei vescovi per la moralità dei cittadini che hanno incarichi pubblici
Tutti i cittadini che hanno incarichi pubblici devono essere moralmente irreprensibili.
È quanto sottolineano i vescovi del Kenya in una nota diffusa ieri a Nairobi in merito
alla prossima nomina di alcune alte cariche giurisdizionali nel Paese. Secondo i presuli,
una buona preparazione accademica non è un requisito sufficiente per potere accedere
ai vertici delle istituzioni giudiziarie: “La Giustizia – affermano – presuppone un
ordine morale”, quindi occorre scegliere persone con “un alto profilo morale, di integrità
e imparzialità”. "Abbiamo bisogno - insiste la nota ripresa dall’agenzia Cisa - di
persone con una filosofia giuridica che rifletta la legge naturale, i valori religiosi
e culturali africani, compreso il rispetto universale della vita, il nostro riconoscimento
del benessere delle famiglie e l’apprezzamento del ruolo della religione nella vita
pubblica, come in quella privata”. La dichiarazione affronta anche altri nodi critici
della situazione del Paese. In particolare, i vescovi si dicono molto preoccupati
dai tentativi in atto di emarginare la Chiesa dal sistema scolastico nazionale che
- affermano - metterebbe a repentaglio “la formazione morale e umana della futura
classe dirigente del Paese”. Essi ricordano in proposito che “la Chiesa cattolica
è sempre stata al servizio di tutto il popolo e in particolare dei poveri nel campo
dell’educazione”. I vescovi keniani lamentano poi l’insicurezza diffusa nel Paese,
citando in particolare la situazione nella regione dei Turkana al confine con l’Etiopia,
i cui abitanti sono stati di recente vittime di attacchi da parte della tribù etiopica
Merille: “Queste persone sono cittadini keniani ed è compito dello stato proteggerli”,
sottolinea la nota. Infine, a preoccupare i vescovi keniani è la carestia che minaccia
alcune parti del Paese e il vertiginoso aumento del costo della vita, in particolare
del cibo e del petrolio, che colpisce le fasce sociali più deboli. (L.Z.)