Appello delle istituzioni europee: agire contro il fenomeno della scomparsa dei bambini
Ogni anno scompaiono centinaia di minori e il fenomeno in Europa è in crescita. In
occasione della Giornata Internazionale dei bambini scomparsi, ieri la vicepresidente
del Parlamento europeo con delega ai diritti dei minori, Roberta Angelilli, e il presidente
di Missing Child Europe (Federazione europea per i bambini scomparsi e sfruttati sessualmente),
Francis Jacobs, hanno lanciato un appello agli Stati membri affinchè rendano operative
politiche concrete di lotta al fenomeno previste dalle istituzioni europee, che innanzitutto
raccomandano di agire subito perché in caso di scomparsa di minore la velocità di
intervento è determinante. Ma per capire di che fenomeno si tratti e delle concrete
misure possibili Fausta Speranza ha intervistato la vicepresidente del Parlamento
Europeo Roberta Angelilli:
R. – E’
un fenomeno in preoccupante aumento che coinvolge tantissimi bambini, migliaia di
bambini. Ovviamente sono varie le categorie: ci può essere il bambino, l’adolescente
che si allontana perché è in rotta con la famiglia, perché ha delle incomprensioni
con la famiglia; tanti sono, per esempio, minori non accompagnati, quindi bambini
che non hanno neanche i documenti d’identità o bambini rom; oppure ci sono tanti casi
in cui i bambini scompaiono perché vengono rapiti o finiscono nelle reti della tratta
degli esseri umani. Purtroppo è un fenomeno che si va estendendo sempre di più.
D.
– Riguarda anche il discorso di genitori che, separati, sottraggono il minore per
portarlo in un altro Stato o è un fenomeno diverso?
R. – E’ un fenomeno
diverso, però, purtroppo, spesso è connesso, perché in alcuni casi ci sono litigi,
bambini contesi e anche rapiti, sottratti, portati in un altro Paese membro. In altri
casi, purtroppo, uno dei genitori rapisce e fa scomparire il bambino e possono accadere
delle cose drammatiche. Questi bambini non vengono più ritrovati e forse vengono uccisi.
Quindi, è un fenomeno molto complesso sia da un punto di vista sociale sia ovviamente
da un punto di vista criminale.
D. – L’iniziativa del Parlamento europeo
è anche per portare avanti un impegno che, comunque, c’è. E’ stata istituita una linea
telefonica, operativa però solo in 15 Stati e ci sono sistemi di allerta per i minori,
operativi solo in 12 Stati. L’Unione Europea, dunque, che cosa sta facendo su questo?
R.
– L’Unione Europea sta facendo tanto: innanzitutto ha reso obbligatorio da un punto
di vista esecutivo sia il sistema dell’allerta rapido, sia il sistema di questi numeri
verdi. Quindi, gli strumenti legislativi ci sono e ci sono anche i finanziamenti per
sostenere queste iniziative. Purtroppo, però, molti Stati membri – la maggioranza
– non hanno ancora adottato queste misure. Quindi, ieri, proprio in concomitanza con
il 10.mo anniversario della Fondazione dell’Associazione Missing Children Europe,
che si dedica a questi temi, proprio nel corso della Giornata internazionale sui bambini
scomparsi, la commissaria Reding ha lanciato un grido d’allarme, ma soprattutto ha
richiamato gli Stati membri alle loro responsabilità, che sono in realtà degli obblighi,
perché sia il numero verde, sia il sistema di allerta rapido sono due sistemi obbligatori.
Quindi, gli Stati membri devono, sono obbligati ad adottare sia il numero verde sia
il sistema di allerta rapido. (ap)