L'ambasciata polacca promuove un incontro su Cracovia e Papa Wojtyla
La città di Cracovia e il suo rapporto con il Beato Giovanni Paolo II è stato oggetto
dell’incontro “La mia Cracovia, città della mia vita”, svoltosi ieri all’Ambasciata
della Repubblica di Polonia in Italia. Un’occasione per ripercorrere i luoghi in cui
Papa Wojtyla ha iniziato il cammino verso il suo pontificato. C’era per noi Michele
Raviart.
Giovanni
Paolo II apparteneva al mondo ed il legame instaurato con i luoghi che ha visitato
durante i suoi viaggi è sempre stato intenso e profondo. Il rapporto con la “sua”
Polonia rimase però unico, e speciale quello con la città di Cracovia. Nella regione
di Cracovia Wojtyla nacque e a Cracovia studiò e venne ordinato sacerdote, fino a
diventare arcivescovo della città nel 1963, maturando un bagaglio di esperienze umane
e spirituali decisive per gli anni a venire. Gian Franco Svidercoschi,
giornalista e vaticanista:
“Credo che sia importante Cracovia, perché
a Cracovia si possono trovare le origini di alcuni degli eventi maggiori che hanno
poi caratterizzato il Pontificato di Giovani Paolo II: per esempio il suo rapporto
con gli ebrei e il suo rapporto con i giovani - in qualche modo le giornate mondiali
dei giovani sono nate da quello che Wojtyla chiamava il lavoro pioneristico con gli
universitari di Cracovia - poi, la sua difesa della persona umana, soprattutto nella
difesa di tutti i dissidenti - ebrei, intellettuali, studenti – nel contrasto con
i regimi per la costruzione di nuove chiese, in particolare quella di Nowa Huta”.
Nelle
colline di Łagiewniki, a sud di Cracovia nacque anche la devozione di Wojtyla
per Maria e per il culto della Divina Misercordia legato a suor Faustina Kowalska,
da lui stesso canonizzata nel 2000. Padre Pawel Ptasznik, della
sezione polacca della Segreteria di Stato:
“Karol Wojtyla era molto
legato al culto della Divina Misericordia che ebbe il suo inizio a Łagiewniki.
Le rivelazioni ricevute da suor Faustina trovarono subito un’eco in tutta la Polonia
e il giovane Wojtyla quando arrivò a Cracovia, nel ’38, prima della morte di Suor
Faustina, conobbe subito il suo messaggio. Lui stesso, consacrando il Santuario, ha
ricordato che da giovane, durante la guerra, veniva con gli zoccoli di legno in questo
luogo, e si è domandato chi potesse pensare allora che questo ragazzo sarebbe venuto
poi da Papa a consacrare il Santuario della Divina Misericordia”.(ap)