2011-05-25 15:11:51

La Famiglia salesiana festeggia Maria Ausiliatrice


Speciali celebrazioni per la Festa di Maria Ausiliatrice nella grande Famiglia salesiana. A Torino in Valdocco, dove don Bosco ha vissuto e lavorato, don Paqual Chavez Villanueva, rettore maggiore dei salesiani, ha celebrato ieri una Messa nella basilica che il grande santo ha voluto lasciare “come espressione della sua riconoscenza alla Madonna che considerava fondatrice della sua opera”. “La nostra vita intesa come testimonianza e missione – ha richiamato nella sua omelia don Villanueva –, deve portare speranza, salvaguardia del creato, rinnovamento del mondo, pace e riconciliazione, libertà”. Ma, “ciò è possibile – ha sottolineato il rettore dei salesiani - a condizione di porre al centro l’uomo e la sua dignità, di aprire le porte alla partecipazione nelle strutture della società, di educare alla diversità, all’accoglienza, alla giustizia, al perdono. Le attese di cambiamento, - ha proseguito don Villanueva - le aspirazioni e gli ideali degli uomini e delle donne del nostro tempo, non possono essere né procrastinati e men che meno traditi o sequestrati da coloro che vorrebbero ad ogni costo mantenere il potere o impiantare nuovi regimi, sotto il pretesto di cura della stabilità sociale. Sempre di più il nostro amore al creato e alla storia, come espressione del nostro amore a Dio e all’umanità, deve cercare di toccare il cuore della cultura e trasformarla con l’energia del Vangelo. Non sono tempi facili questi che viviamo – ha constatato don Villanueva - ma non siamo soli. Gesù ci ha lasciato come Madre sua la propria Madre, che ci cura, guida e protegge”. Si è riferito don Villanueva, in particolare, a due drammatiche vicende dei nostri giorni. La cosiddetta ‘primavera araba’ nel Nord Africa e nel Medio Oriente, “iniziata da giovani desiderosi di avere più libertà, più rispetto dei diritti umani e più opportunità di lavoro” che “ha suscitato la speranza che le proteste potessero portare alla caduta di governi dittatoriali e autocrati e facessero fiorire la democrazia”. Ma “oggi, dopo quattro mesi, il futuro continua ad essere incerto” – ha osservato il rettore del Saelsiani e “nel frattempo i gruppi musulmani divengono più assertivi, cercando di strappare dalle mani dei giovani il tentativo del rinnovamento sociale, e la situazione delle minoranze cristiane torna ad essere precaria e potrebbe peggiorare”. Quindi il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo in Giappone che ha causato “una grave preoccupazione per il controllo delle centrali nucleari”, e “conduce pure a una riflessione sull’energia nucleare e il suo rapporto con i fabbisogni della società, la sicurezza dell’umanità e la salvaguarda del creato.” Una particolare invocazione alla Madonna è stata rivolta sempre ieri dal cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, che ha presieduto una celebrazione eucaristica nella Pontificia Università Salesiana di Roma, che ha coinvolto come tradizione nella festa di Maria Ausiliatrice l’intera comunità accademica. Si è rivolto con parole accorate il porporato ai giovani studenti. “Se volete realizzarvi pienamente e non solo tecnicamente, - ha detto loro - aprite lo sguardo sul mondo degli altri, dei poveri. Formatevi un cuore compassionevole, desideroso di aiutare e capace di farlo, secondo quelle parole di Gesù”: “vi è più gioia nel dare che nel ricevere”. “Se il vostro futuro fosse incentrato solo su voi stessi – ha ammonito il cardinale Turkson i giovani universitari - finirete con sprecare le tante risorse che Dio vi ha dato per aiutare quanti vi aspettano sulle strade della vita. Voi sapete - ha aggiunto - che i parametri del giudizio definitivo che Gesù afferma per valutare la nostra esistenza, non consistono su quanto abbiamo ricevuto e mantenuto nostro gelosamente, ma se ciò che abbiamo ricevuto l’abbiamo saputo investire a favore dei più deboli come Maria mostrò di fare a Cana e nella storia della Chiesa, perché possa diventare esperienza della vostra storia.” (A cura di Roberta Gisotti)







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