Una veglia per la vita, con il duplice obiettivo di chiedere, attraverso la preghiera,
la grazia di un vero rispetto per l’essere umano e incoraggiandosi vicendevolmente
nell’accogliere, proteggere e servire ogni vita umana, nelle differenti fasi della
sua crescita. A distanza di un anno torna, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi,
la Grande veillée pour la vie organizzata dalle otto diocesi dell’Île-de-France (Parigi,
Créteil, Évry-Corbeil-Essonnes, Meaux, Nanterre, Pontoise, Saint-Denis-en-France,
Versailles). Domani sera, a partire dalle 20.30, si succederanno testimonianze (per
rendere visibile l’impegno concreto dei cristiani nella tutela della vita, soprattutto
nelle situazioni più delicate), la proclamazione del Vangelo, l’omelia dell’arcivescovo
di Parigi, cardinale André Vingt-Trois, e un tempo di adorazione nel corso del quale
verrà cantata una litania di intercessione alla Vergine. “Non è una cosa certa che
tutti siano per la vita”, spiega mons. Eric de Moulins-Beaufort, vescovo ausiliare
di Parigi, sul settimanale “Paris Notre-Dame”. Esistono infatti delle correnti di
pensiero che “incoraggiano a considerare la vita umana come un fardello, e certe forze
oscure presenti in ognuno di noi cospirano in tal senso”. Il presule fa sue le parole
pronunciate l’anno scorso dal cardinale Vingt-Trois: “Noi dobbiamo auspicare e sperare
che la nascita di un bambino sia vissuta come una benedizione, che la missione dei
genitori possa essere una fonte di gioia e di pienezza, che i più generosi fra noi
sappiano mobilitarsi per circondare e accompagnare fino alla fine tutti coloro che
sono feriti dalla vita, colpiti dalla malattia, abbandonati dalla speranza”. L’invito
dei vescovi dell’Île-de-France è rivolto in particolare ai bambini, ai giovani, e
alle loro famiglie. Prima di essere un problema politico — sottolinea mons. de Moulins-Beaufort
— il rispetto della vita umana è un atteggiamento che ci pone davanti a Dio creatore.
“La nostra epoca ha tra le mani possibilità tecniche formidabili. Come impiegarle
- si chiede il vescovo ausiliare di Parigi - al servizio della vita senza lasciarci
affascinare dalle facilitazioni che esse aprono?” E’ un riferimento indiretto – sottolinea
l’Osservatore Romano - anche all’esame del progetto di riforma della legge sulla bioetica,
cominciato ieri sera con la seconda lettura nell’aula dell’Assemblea nazionale, dopo
le discusse modifiche apportate in Senato. (A.L.)