La plenaria di Caritas Internationalis. Il cardinale Maradiaga: l’amore di Dio
brilla nella solidarietà verso chi soffre
“Il cuore della missione della Chiesa, l’espressione di ciò che la Chiesa è come segno
e sacramento dell’unità dell’intera razza umana”. Con queste parole della Lumen
Gentium sulla missione universale della Chiesa incarnata dall’opera della Caritas
Internationalis, il suo presidente, cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga ha aperto
oggi il terzo giorno della 19.ma assemblea generale in corso a Roma, in cui si celebra
il 60.mo anniversario della fondazione dell’organismo. Il servizio di Roberta Barbi:
Ne è passato
di tempo dal dicembre del 1951, quando i 13 membri fondatori di quell’organismo caritativo
della Chiesa cattolica che sarebbe diventata Caritas Internationalis si riunirono
per l’elaborazione dello Statuto della confederazione. L’ispirazione, allora, veniva
dal sostituto alla segreteria di Stato, Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI,
che voleva una struttura che coordinasse le attività umanitarie e le azioni di sviluppo
intraprese dalla Chiesa intorno al mondo: “Sviluppo è il nuovo nome della pace – scriveva
Papa Montini nell’Enciclica Popolorum Progressio – le nazioni affamate del
mondo gridano alle popolazioni benedette dall’abbondanza e la Chiesa, colpita da questo
grido, chiede a ogni uomo di ascoltare l’appello dei fratelli e di rispondere a questo
con l’amore”.
Lo spirito di Caritas Internationalis è rimasto intatto,
ma nel tempo l’organismo ha dovuto raccogliere sempre nuove sfide: non solo quelle
che derivano dai disastri naturali, ha sottolineato il cardinale Maradiaga, ma anche
quelle che derivano dalle guerre e dalle violenze degli uomini: “Dov’è Dio in queste
tragedie? – chiede il presidente – Vediamo l’amore di Dio nella risposta umana a queste
emergenze, lo troviamo nel coraggio che hanno i sopravvissuti nell’andare avanti,
nei loro sforzi volti a salvare vite, a tenere insieme le comunità. Gesù disse: ‘Ricostruirò
il tempio in tre giorni’, al di là delle macerie crediamo che le comunità possano
costruirsi da sole un futuro migliore”. Una scelta spiccata di servizio al povero,
dunque, quella di Caritas Internationalis, che da sei decadi si occupa non solo di
soccorrere le persone nelle emergenze e di sradicare la povertà, ma anche di rispondere
ai bisogni spirituali dell’uomo, come la promozione della giustizia, della pace e
della dignità umana.
Nel solco di questa tradizione, il titolo dell’ultimo
piano operativo quinquennale 2007-2011, precisa il segretario generale Lesley-Anne
Knight, è stato intitolato “Dal cuore”, ispirandosi all’Enciclica di Benedetto XVI
Deus Caritas est e queste sono state le priorità perseguite: la risposta alle
fasi di emergenza, volta a “rendere il povero il protagonista della propria evoluzione”,
lo sviluppo integrale della persona umana e la costruzione di una pace sostenibile,
cioè la trasformazione di strutture ingiuste in strutture promotrici della costruzione
della pace.