Il Papa invita tutti i fedeli del mondo a partecipare alla Giornata di preghiera per
la Chiesa in Cina
Oggi, 24 maggio, nella memoria liturgica di Maria Ausiliatrice, tutti i fedeli cattolici
sono stati invitati dal Papa a unirsi nella Giornata di preghiera per la Chiesa che
è in Cina. L’appello è stato lanciato mercoledì scorso da Benedetto XVI durante l’udienza
generale. Maria Ausiliatrice è venerata con grande devozione dai fedeli cinesi nel
Santuario mariano di Sheshan, a circa 50 km da Shanghai.
“Cristo risorto dai
morti, vincitore della morte e del peccato” è “vivo e presente nella vita della Chiesa
e nelle vicende del mondo” – ha affermato il Pontefice mercoledì scorso: l’Amore di
Dio “si espande incessantemente fino agli estremi confini della terra e, al tempo
stesso, incontra rifiuto ed ostacoli in tutte le parti del mondo”. “Come allora, ancora
oggi, dalla Croce alla Risurrezione”. Per questo, nel giorno della Vergine Maria,
Aiuto dei cristiani, “tutta la Chiesa” si unirà in preghiera “con la Chiesa che è
in Cina”:
“Là, come altrove, Cristo vive la sua passione. Mentre aumenta
il numero di quanti Lo accolgono come il loro Signore, da altri Cristo è rifiutato,
ignorato o perseguitato”.
Benedetto XVI ha istituito la data del
24 maggio per celebrare la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina nella
Lettera ai cattolici cinesi pubblicata il 30 giugno 2007. Nella sua Lettera il Papa
scrive:
“Carissimi Pastori e fedeli tutti, il giorno 24 maggio, che è dedicato
alla memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani - la quale è
venerata con tanta devozione nel santuario mariano di Sheshan a Shanghai -, in futuro
potrebbe divenire occasione per i cattolici di tutto il mondo di unirsi in preghiera
con la Chiesa che è in Cina. Desidero che quella data sia per voi una giornata di
preghiera per la Chiesa in Cina. Vi esorto a celebrarla rinnovando la vostra comunione
di fede in Gesù Nostro Signore e di fedeltà al Papa, pregando affinché l'unità tra
di voi sia sempre più profonda e visibile. Vi ricordo inoltre il comandamento d'amore
che Gesù ci ha dato, di amare i nostri nemici e di pregare per coloro che ci perseguitano,
nonché l'invito dell'Apostolo san Paolo: " Vi raccomando, prima di tutto, che si facciano
domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per
tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla,
con tutta pietà e dignità. Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro
Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza
della verità " (1 Tm 2, 1-4). Nella medesima Giornata i cattolici nel mondo intero
- in particolare quelli che sono di origine cinese - mostreranno la loro fraterna
solidarietà e sollecitudine per voi, chiedendo al Signore della storia il dono della
perseveranza nella testimonianza, certi che le vostre sofferenze passate e presenti
per il santo Nome di Gesù e la vostra intrepida lealtà al Suo Vicario in terra saranno
premiate, anche se talvolta tutto possa sembrare un triste fallimento”.
Questa
è la preghiera a Nostra Signora di Sheshan scritta da Benedetto XVI:
Vergine
Santissima, Madre del Verbo incarnato e Madre nostra, venerata col titolo di "Aiuto
dei cristiani" nel Santuario di Sheshan, verso cui guarda con devoto affetto l'intera
Chiesa che è in Cina, veniamo oggi davanti a te per implorare la tua protezione.
Volgi il tuo sguardo al Popolo di Dio e guidalo con sollecitudine materna sulle
strade della verità e dell'amore, affinché sia in ogni circostanza fermento di armoniosa
convivenza tra tutti i cittadini. Con il docile "sì" pronunciato a Nazaret tu consentisti
all'eterno Figlio di Dio di prendere carne nel tuo seno verginale e di avviare
così nella storia l'opera della Redenzione, alla quale cooperasti poi con solerte
dedizione, accettando che la spada del dolore trafiggesse la tua anima, fino
all'ora suprema della Croce, quando sul Calvario restasti ritta accanto a tuo
Figlio che moriva perché l'uomo vivesse. Da allora tu divenisti, in maniera nuova,
Madre di tutti coloro che accolgono nella fede il tuo Figlio Gesù e accettano
di seguirlo prendendo la sua Croce sulle spalle. Madre della speranza, che nel
buio del Sabato santo andasti con incrollabile fiducia incontro al mattino di
Pasqua, dona ai tuoi figli la capacità di discernere in ogni situazione, fosse
pur la più buia, i segni della presenza amorosa di Dio. Nostra Signora di Sheshan,
sostieni l'impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a
credere, a sperare, ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo
e del mondo a Gesù. Nella statua che sovrasta il Santuario tu sorreggi in alto
tuo Figlio, presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d'amore. Aiuta
i cattolici cinesi ad essere sempre testimoni credibili di questo amore, mantenendosi
uniti alla roccia di Pietro su cui è costruita la Chiesa. Madre della Cina e dell'Asia,
prega per noi ora e sempre. Amen!
La Cattedrale di Sheshan
La Cattedrale
di SheShan è una chiesa cattolica sorta dove, nel 1863, fu costruito in un primo tempio,
in una collina nei pressi a della città di Shangai. Deve il nome alla sua collocazione
sulla cima occidentale di SheShan, una collina del Distretto di Songjiang, a ovest
dell'area metropolitana di Shanghai. È il più grande edificio di culto cristiano di
tutta l'Asia orientale, meta di pellegrini provenienti dall'intera Asia. La chiesa
occupa un'area di un ettaro ed è alta circa 20 metri. È a forma di croce latina, secondo
la struttura della Basilica. Vi sono tre ingressi: a nord, ad ovest e a sud. La porta
principale guarda a sud-ovest. La navata è lunga 55,81 metri e larga 24,68 metri.
Il soffitto è posto a 16,46 metri. Vi sono 3000 posti a sedere. L'altare è sul lato
orientale, è fatto di marmo con decorazioni in oro e giada intarsiata. L'esterno della
chiesa è in prevalenza fatto di granito. Parte del tetto è coperta da tegole cinesi
smaltate. Il campanile si trova nell'angolo a sud-est. Misura 38 metri. Sulla sua
cima vi è la statua di bronzo della Madonna con il Bambino, alta 4,8 metri ("Nostra
Signora di Zose"). Durante la rivolta dei Taiping, alcuni missionari gesuiti acquistarono
un appezzamento di terreno sulle pendici meridionali della collina. In quel luogo
c'era un monastero buddista in rovina. Le costruzioni rimaste vennero demolite e furono
costruiti un piccolo edificio usato come residenza dei missionari e una cappella.
Sulla cima della collina, sul luogo dove si trovava una stanza Maitreya, venne eretto
un piccolo padiglione in cui fu collocata una statua della Madonna.
Nel giugno
1870, a causa di disordini scoppiati a Tianjing vennero bruciate le chiese del luogo.
I gesuiti di Shanghai pregarono presso la statua della Madonna e fecero voto di costruire
una chiesa in suo onore in cambio della sua protezione. In seguito, si iniziò a costruire
la chiesa. Il legno venne inviato da Shanghai e la pietra fu comprata in Fujian. Si
portarono a mano tutti i materiali da costruzione sulla collina. In due anni, la chiesa
era completata. La prima chiesa aveva la forma di una croce e incorporava caratteristiche
architettoniche sia cinesi sia occidentali. Una veranda sorretta da dieci colonne
fu posta all'ingresso. Davanti alla chiesa, furono collocati otto leoni di pietra.
Nel 1894, si aggiunsero molte costruzioni accessorie: una cappella a metà strada salendo
la collina, un santuario dedicato al Sacro Cuore, alla Madonna e a San Giuseppe Lungo
il sentiero che conduce alla chiesa furono costruite quattordici stazioni della Via
Crucis. Nel 1925, la chiesa esistente sembrava inadeguata, molto indietro rispetto
ad altre chiese di Shanghai quanto a dimensioni e decorazioni. Perciò, venne demolita
e ricostruita. Poiché il prete e architetto portoghese (Ye Zhaochang) era molto rigoroso
sulla qualità della costruzione, ci vollero dieci anni perché l'intero progetto avesse
termine. La chiesa, infatti, venne terminata nel 1935.
Nel 1942, il papa Pio
XII eresse la Cattedrale di SheShan a Basilica minore. Nel 1946, la Santa Sede incoronò
la statua di Nostra Signora di Zose, posta sulla cima del campanile. (Zose è come
gli abitanti di Shanghai pronunciano il termine SheShan). Dopo la rivoluzione comunista
del 1949, la Cattedrale di SheShan subì gravi danni durante la Rivoluzione culturale:
vennero distrutte le vetrate colorate della chiesa, le sculture lungo la Via Dolorosa,
la statua in cima al campanile e molte altre opere d'arte. Al termine della Rivoluzione
culturale, si cominciò a riparare i danni. All'inizio, la statua fu sostituita con
una semplice croce di ferro. Poi, nel 2000, venne posizionata una nuova statua.
Le
14 stazioni della Via Crucis sono situate ad ogni curva del sentiero che sale la ripida
collina che porta alla chiesa. A metà strada, in uno spiazzo ci sono due cappelle,
una per la devozione al Sacro Cuore e l'altra alla Santa Madre. Nelle vicinanze, si
trova la Stazione di SheShan dell'Osservatorio astronomico di Shanghai, costruito
inizialmente dai Gesuiti. Nel 1874, papa Pio IX dichiarò che i pellegrini che si recavano
a SheShan in maggio (il mese dedicato alla Santa Madre) avrebbero ricevuto l'indulgenza
plenaria. Per questo, pellegrini provenienti da tutta la Cina iniziarono a riunirsi
a SheShan in maggio, una pratica che continua ancora oggi. I pellegrini viaggiano
in lungo e in largo per fare il loro pellegrinaggio annuale a SheShan, pregano lungo
la Via Crucis il Santo Rosario e partecipano alla Messa in questo luogo santo. Per
tradizione, molti dei Cattolici della zona erano pescatori e facevano il pellegrinaggio
in barca. Questa tradizione continua tra i Cattolici del luogo, per cui in maggio
le insenature attorno a SheShan spesso si riempiono di barche.
“La
Chiesa in Cina, soprattutto in questo momento, - ha detto il Papa - ha bisogno della
preghiera della Chiesa universale”. L’invito è rivolto in primo luogo ai cattolici
cinesi, ma anche a tutti i cattolici del mondo:
“…pregare per la Chiesa
che è in Cina deve essere un impegno: quei fedeli hanno diritto alla nostra preghiera,
hanno bisogno della nostra preghiera”.
“Quando Pietro era in carcere
- ha ricordato il Santo Padre - tutti hanno pregato con forza e hanno ottenuto che
un angelo lo liberasse”:
“Anche noi facciamo lo stesso: preghiamo intensamente,
tutti assieme, per questa Chiesa, fiduciosi che, con la preghiera, possiamo fare qualcosa
di molto reale per essa”.
Se “i cattolici cinesi hanno detto molte
volte di volere “l’unità con la Chiesa universale”, e “con il Successore di Pietro”,
pregando – ha sollecitato il Papa - possiamo ottenere “per la Chiesa in Cina di rimanere
una, santa e cattolica, fedele e ferma nella dottrina e nella disciplina ecclesiale”:
“Essa
merita tutto il nostro affetto”.
Ai vescovi, che “soffrono e sono sotto
pressione nell’esercizio del loro ministero episcopale”, “ai sacerdoti e a tutti i
cattolici che incontrano difficoltà nella libera professione di fede” il Papa ha espresso
la sua “vicinanza”:
“Con la nostra preghiera possiamo aiutarli a trovare
la strada per mantenere viva la fede, forte la speranza, ardente la carità verso tutti”.
Il
Papa ha chiesto pure di scongiurare un rischio presente:
“Con la preghiera
possiamo ottenere che il loro desiderio di stare nella Chiesa una e universale superi
la tentazione di un cammino indipendente da Pietro”.
Infine, l’invocazione
alla Madonna:
“A Maria chiedo di illuminare quelli che sono nel dubbio,
di richiamare gli smarriti, di consolare gli afflitti, di rafforzare quanti sono irretiti
dalle lusinghe dell’opportunismo”. Sull'appello del Papa per la Chiesa
in Cina, l'editoriale del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi:
Il nuovo
ampio appello del Papa ai fedeli per la prossima Giornata di preghiera per la Chiesa
in Cina, il 24 maggio, merita una riflessione per quello che vuole essere anzitutto,
cioè un appello alla preghiera. Il Papa crede nella forza della preghiera, e ci invita
ad essere “fiduciosi che, con la preghiera, possiamo fare qualcosa di molto reale”
per quella Chiesa. Oltre vent’anni fa, mentre mi trovavo in Cina per alcuni giorni,
dopo aver celebrato con grande emozione l’Eucaristia con alcuni confratelli nella
stanza interna dell’alloggio di una famiglia, un anziano sacerdote mi fece in francese
un’unica domanda: “Come sta in salute il Sovrano Pontefice?”. Erano anni in cui Internet
non esisteva e certamente i media cinesi non parlavano del Papa… Allora capii improvvisamente
con quanta fedeltà e amore i cattolici cinesi continuavano da decenni a vivere e a
pregare in unione spirituale con il Papa e la Chiesa di Roma, e mi commossi. Di questa
unione e della sua importanza parla dunque il Papa, e questa ci invita a coltivare
e manifestare anche da parte nostra rivolgendoci al Signore tramite “Maria aiuto dei
cristiani”, come viene venerata dai cinesi nel famoso Santuario di Sheshan a Shanghai.
Il Papa dice che i fedeli cinesi “hanno diritto alla nostra preghiera, hanno bisogno
della nostra preghiera”. Proprio perché la situazione della Chiesa in Cina è oggi
segnata dalla sofferenza e da pressioni contrarie all’unione, dobbiamo pregare più
intensamente.