Il messaggio di Bartolomeo I alla Conferenza ecumenica in Giamaica
Giornata del rimpianto e della speranza, ieri, a Kingston, Giamaica, dove proseguono
i lavori della Convocazione internazionale ecumenica per la pace che, apertasi il
18 maggio, si concluderà domani. l'Eucaristia domenicale, infatti, è stata celebrata
separatamente dai vari gruppi di Chiese sorelle: ortodossi, antiche Chiese orientali,
anglicani, luterani, riformati e altre denominazioni. Nella Cattedrale cattolica si
sono riuniti, appunto, i cattolici: alla Convocazione, infatti, partecipano anche
movimenti come i Focolari e Pax Christi, e vi è una delegazione di cinque persone,
ufficialmente invitata, guidata dal vescovo guatemalteco Rodolfo Valenzuela Nuñez.
Con la speranza, appunto, di poter celebrare tutti insieme l'Eucaristia in futuro,
i mille partecipanti alla Convocazione si sono poi riuniti nella grande tenda dell’University
of West Indies, dove si svolge l'incontro e, qui, finalmente, hanno pregato con canti,
letture bibliche, invocazioni. Hanno presieduto il festoso rito Ralph Hoyte, ministro
della United Church of Jamaica, e Oluwakemi Linda Banks, presidente della Conferenza
caraibica delle Chiese. Durante questa celebrazione è stato teletrasmesso un messaggio
del Patriarca ecumenico di Costantinopoli. “È vero che la pace ha un posto preminente
nelle nostre preghiere - ha detto Bartolomeo I - ma non sempre ha una parte centrale
nei nostri atti. E tuttavia mai come nel nostro tempo, quando incombe la possibilità
di distruggere il pianeta, urge un diuturno impegno per la pace, la giustizia e la
salvaguardia del creato”. Ieri sera il coro del Gen Rosso, legato ai Focolarini, ha
tenuto un applauditissimo concerto, aperto a tutta la popolazione di Kingston. Oggi,
intanto, si stanno dando le ultime limature al documento finale della Convocazione,
che terminerà domani i suoi lavori. (Da Kingston, Luigi Sandri)