2011-05-22 15:30:30

"Scienza e Vita", presentato il manifesto associativo


“Senza la certezza della bontà della vita, senza la cura di ogni vita umana viene a mancare il presupposto che unisce la società e garantisce il bene comune”. Lo ha detto il segretario generale della Cei, mons. Mariano Crociata, intervenuto a Roma al nono incontro nazionale delle associazioni locali di "Scienza e Vita."Durante i lavori dell'assemblea, che si sono conclusi ieri, è stato anche presentato il manifesto associativo “Scienza e cura della vita, educazione alla democrazia”. Il servizio di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

La democrazia si fonda sul riconoscimento dei diritti inviolabili di ogni individuo, indipendentemente dalla sua condizione esistenziale. Parte da qui il manifesto associativo di Scienza e Vita: un testo per ribadire la centralità della tutela della vita che, anche quando malata o diversamente abile, costituisce il fondamento della democrazia. “Non tutte le malattie sono guaribili, eppure – rileva il documento – ogni persona malata o in condizioni di grave fragilità è curabile”. “Nella relazione di cura l’arte tecnica si coniuga con la morale, la libertà con la responsabilità”. Invece oggi libertà è spesso intesa come diritto ad appagare ogni desiderio individuale, quindi anche a scegliere quando e come darsi o togliersi la vita: a questo politeismo etico occorre rispondere – secondo il manifesto - ribadendo la non negoziabilità della vita e dimostrando che esiste una concordanza tra scienza, etica e antropologia. Il segretario generale Cei, mons. Mariano Crociata:

“La tutela della vita e della persona non devono mai venir meno e rappresentano il criterio ultimo per valutare ogni intervento legislativo in materia”.

Ed è anche guardando al dibattito parlamentare sul “fine vita” che è stato elaborato il Manifesto. Lo spiega il presidente nazionale di Scienza e Vita, Lucio Romano:

“Il manifesto ha lo scopo, appunto, di contribuire a questa dialettica che molte volte è squisitamente ideologizzata”.

Il manifesto di Scienza e Vita è una risposta puntuale e argomentata alle istanze bioetiche e biopolitiche più attuali nella certezza che democrazia è anche tutela del principio di uguaglianza in cura e assistenza, senza abbandoni ne accanimenti. Ne è sempre stato convinto mons. Elio Sgreccia, presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita al quale è stato conferito il primo premio internazionale Scienza e Vita. “Un maestro e pioniere della riflessione ecclesiastica su queste tematiche”, ha commentato mons. Crociata, mentre Lucio Romano ha definito - mons. Sgreccia - un autorevole riferimento della scuola bioetica di ispirazione personalista:

Esprimiamo la più viva gratitudine per l’impegno che lui profonde e per il magistero accademico che ci ha offre”.

A chiudere i lavori di queste due giornate infine nella tarda mattinata di l’Assemblea generale dell’Associazione Scienza e Vita, occasione per un bilancio per l’attività svolta finora e per riflettere su tutte quelle situazioni in cui oggi il valore della vita è minacciato o messo in discussione.







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