Il Papa al Regina Caeli: annunciare Cristo, "via, verità e vita”, compito principale
della Chiesa
L’impegno di annunciare Cristo, “la via, la verità e la vita”, costituisce il compito
principale della Chiesa. E’ quanto ha affermato Benedetto XVI al Regina Caeli, dedicato
al passo del Vangelo in cui Gesù Risorto annuncia ai discepoli la sua prossima ascesa
verso la casa del Padre. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Credere in
Dio e Credere in Gesù. Il duplice comandamento proposto nell’odierno Vangelo è un
unico atto di fede, “la piena adesione alla salvezza operata da Dio Padre mediante
il suo Figlio Unigenito”. Il Nuovo Testamento – afferma il Papa - ha posto fine all’invisibilità
del Padre. Dio ha mostrato il suo volto, come conferma la risposta di Gesù all’apostolo
Filippo: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”:
“Il Figlio di Dio,
con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ci ha liberati dalla schiavitù del
peccato per donarci la libertà dei figli di Dio e ci ha fatto conoscere il volto di
Dio che è amore: Dio si può vedere, è visibile in Cristo”.
“Solo
credendo in Cristo, rimanendo uniti a Lui, i discepoli possono continuare la sua azione
permanente nella storia”. “In verità, in verità io vi dico – dice il Signore – chi
crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio”:
“La fede
in Gesù comporta seguirlo quotidianamente, nelle semplici azioni che compongono la
nostra giornata. È proprio del mistero di Dio agire in modo sommesso. Solo pian piano
Egli costruisce nella grande storia dell’umanità la sua storia. Diventa uomo ma in
modo da poter essere ignorato dai contemporanei, dalle forze autorevoli della storia”.
Gesù
chiama gli uomini a diventare suoi discepoli e bussa ai cuori per illuminare la vita
con la luce del Vangelo:
“Patisce e muore e, come Risorto, vuole
arrivare all’umanità soltanto attraverso la fede dei suoi ai quali si manifesta. Di
continuo Egli bussa sommessamente alle porte dei nostri cuori e, se gli apriamo, lentamente
ci rende capaci di vedere”.
L’impegno di annunciare Cristo, “la
via, la verità e la vita” – ricorda il Santo Padre - costituisce il compito principale
della Chiesa:
“Per i cristiani, per ciascuno di noi, dunque, la Via
al Padre è lasciarsi guidare da Gesù, dalla sua parola di Verità, e accogliere il
dono della sua Vita. Facciamo nostro l’invito di San Bonaventura: Apri dunque gli
occhi, tendi l’orecchio spirituale, apri le tue labbra e disponi il tuo cuore, perché
tu possa in tutte le creature vedere, ascoltare, lodare, amare, venerare, glorificare,
onorare il tuo Dio”.
Dopo il Regina Caeli, il Santo Padre ha ricordato
che oggi in Brasile viene proclamata beata suor Dulce Lopes Pontes, che ha lasciato
dietro di sé una scia di carità prodigiosa al servizio degli ultimi. Il Pontefice
si è anche è unito alla gioia della Chiesa in Portogallo per la beatificazione, avvenuta
ieri a Lisbona, di Madre Maria Chiara di Gesù Bambino, fondatrice della Congregazione
delle Suore Francescane Ospedaliere dell’Immacolata Concezione. Salutando i pellegrini
di lingua inglese, il Papa ha quindi esortato tutti i cristiani a celebrare la speciale
Giornata dedicata alla pace in occasione della Convocazione ecumenica per la pace
promossa a Kingston, in Giamaica, dal Consiglio Ecumenico delle Chiese. Il Santo Padre
ha auspicato che tutti i cristiani del mondo siamo impegnati per l’eliminazione della
violenza “nelle famiglie, nella società e nella comunità internazionale”. Benedetto
XVI ha salutato infine i pellegrini di lingua italiana e in particolare i numerosi
cresimandi della Diocesi di Genova, guidati dal cardinale Angelo Bagnasco, e il folto
gruppo del Movimento per la Vita:
“Cari amici, mi congratulo con
voi, in particolare per l’impegno con cui aiutate le donne che affrontano gravidanze
difficili, i fidanzati e i coniugi che desiderano una procreazione responsabile; così
voi operate concretamente per la cultura della vita. Chiedo al Signore che, grazie
anche al vostro contributo, il 'sì alla vita' sia motivo di unità in Italia e in ogni
Paese del mondo”.
Il Papa ha incoraggiato infine i malati e i volontari
presenti in occasione della Settimana nazionale della sclerosi multipla e benedetto
i bambini accompagnati dall’Unitalsi, che superando i disagi della malattia, "si fanno
testimoni di pace".