A Roma la 19.ma Assemblea della Caritas Internationalis. Il cardinale Maradiaga: se
nel mondo non si riduce la povertà, non ci sarà la pace
“Una famiglia, zero povertà”. E’ il tema della 19.ma Assemblea generale di Caritas
internationalis che si apre oggi a Roma. L’accento è posto sulle numerose le sfide
in un mondo ancora lacerato da povertà e ingiustizia. Ascoltiamo il presidente della
Confederazione di organismi caritativi, il cardinale Oscar Rodríguez Maradiaga,
intervistato da Emer McCarthy a bordo del treno d’epoca allestito per celebrare
i 60 anni di fondazione della Caritas Internationalis e partito ieri dalla Stazione
ferroviaria del Vaticano alla volta di Orvieto:
R. – Caritas
ha sempre un futuro quando c’è la partecipazione. Uno degli scopi principali, quando
l’allora mons. Giovanni Battista Montini ebbe l’idea di formare una Caritas Internationalis,
fu quello di avere una sorta di direzione d’orchestra per congiungere tutte le iniziative
a favore dei poveri, specialmente nel capitolo delle emergenze. Caritas ha cominciato
così. Alcuni identificano ancora la nostra Caritas solo con le emergenze, ma è solo
una parte, non tutta: Caritas ha lo scopo di promuovere la persona umana e promuoverla
specialmente attraverso la strada della dottrina sociale della Chiesa. Molta gente
dice: “Perché voi fate questo? Perché aiutate il Giappone? Cosa mi interessa del Giappone!”.
Noi facciamo questo, perché siamo cristiani ed essere cristiano vuol dire compiere
il Vangelo. Il Vangelo dice chiaramente qual è la strada dell’amore. Per questo la
Caritas si chiama “caritas”, amore.
D. –Il tema di questa Assemblea
è “Una famiglia, zero povertà”. Ma quello di 'zero povertà' sembra ormai
un sogno svanito...
R. – Sarebbe stato possibile, ma non è stato voluto
quando sono stati formulati questi “obiettivi per il millennio”. Io non dubito della
buona volontà, ma non c’era il desiderio politico di portarli avanti. Quando dialoghiamo
con le istituzioni finanziarie internazionali, tutti dicono: “Vedete che la povertà
è stata ridotta”. Io dico che sulla carta è così, perché alcuni Paesi presentano indici
di crescita economica, ma nella realtà, parlando dei volti dei poveri, non è così.
Io dico, dunque, secondo il motto di Caritas per l’Assemblea generale, che sarà il
piano globale del prossimo quadriennio. E’ veramente necessario ridurre la povertà,
altrimenti non ci sarà la pace.
D. – Durante questa Assemblea generale
sarà anche eletto il nuovo segretario generale della Caritas. Quali sono le qualità
che dovrebbe avere?
R. – Saranno elette tutte le autorità del Consiglio
direttivo e non soltanto il segretario generale. Le qualità devono essere in sintonia
con gli statuti. E’ necessario che le persone siano presentate dalle loro Conferenze
episcopali oppure dalla Caritas Nazionale o continentale e bisogna soprattutto che
abbiano un grande cuore per amare. (ap)