2011-05-21 16:01:44

Obama-Natanyahu: contrasti sul processo di pace, preoccupazione per la Siria


Il premier israeliano Netanyahu e il presidente statunitense Obama hanno confermato le loro divergenze in merito al processo di pace in Medio Oriente. Nel faccia a faccia di ieri alla Casa Bianca hanno tuttavia espresso preoccupazione per la condotta della Siria. E le notizie che arrivano oggi da Damasco confermano che la repressione contro i manifestanti anti-governativi si fa sempre più dura. Il servizio di Eugenio Bonanata:RealAudioMP3

Una quarantina di morti per mano delle forze di sicurezza siriane durante le manifestazioni di ieri, avvenute in varie città. Il bilancio del decimo venerdì di protesta consecutivo, diffuso da attivisti per i diritti umani, è stato dapprima smentito dal regime: ieri, infatti, la tv di Stato ha negato che ci siano stati scontri durante i cortei. Oggi invece l’agenzia di stampa San'a, parla di 17 morti tra civili e agenti di polizia: martiri – afferma – uccisi da “gruppi armati”. Lo scenario non è nuovo, mentre si fa sempre più probabile l’inasprimento delle sanzioni contro la Siria da parte dell’Unione Europea. Bruxelles, inoltre, attraverso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo – istituto nato nel 1991 dopo la caduta del muro di Berlino – pensa anche ad investimenti per due miliardi e mezzo di euro in tutta l’area mediorientale e nord africana a partire dal prossimo mese di luglio, seguendo il presidente Obama con il suo piano Marshall per la regione che, dalla prossima settimana, entrerà nel vivo sotto l’egida del G8. Il capo della Casa Bianca, intanto, ha trovato nell’ennesima denuncia del pericolo siriano la sintonia con il suo ospite di ieri, il premier israeliano Netanyahu. I due, come previsto, hanno preso atto delle profonde divergenze in merito al riavvio del processo di pace in Medio Oriente sui confini del 1967: una questione, che, secondo gli esperti potrebbe interferire in ogni momento con le rivolte nel mondo arabo. Sul fronte africano, infine, scende in campo nuovamente l’Unione Africana che ha convocato ad Addis Abeba, il 25 e il 26 maggio prossimi, un vertice straordinario sulla situazione in Libia e sulle altre aree di crisi nel Continente.








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