Messaggio della Comunione anglicana per la Conferenza sui cambiamenti climatici di
Durban
Dal 28 novembre al 9 dicembre gli occhi del mondo saranno puntati sul Sud Africa,
esattamente su Durban, dove negoziatori e leader politici di tutto il pianeta si riuniranno
in occasione della diciassettesima Conferenza delle Parti della Convenzione Quadro
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In vista di questo importante evento
- riferisce L'Osservatore Romano - la Comunione anglicana ha diffuso un messaggio
nel quale si lancia un appello affinché tutti partecipino. L’appuntamento è ritenuto
fondamentale perché ha come obiettivo quello di raggiungere un accordo legalmente
vincolante sui cambiamenti climatici che succeda al Protocollo di Kyoto. «Con i programmi
provinciali diocesani che riguardano la Comunione in particolare nel sud del mondo,
i quali devono sempre più prevedere una risposta all’impatto dei cambiamenti climatici
nella missione locale — si legge nel messaggio — si auspica che i Governi assumano
impegni fermi e urgenti per ridurre le emissioni di carbonio». In Sud Africa la comunità
anglicana ha già avviato una serie di iniziative volte a ridurre le emissioni di gas
e nel pieno rispetto per l’ambiente. Nella diocesi di Natal, i parrocchiani della
chiesa di San Giovanni Battista di Pinetown hanno realizzato un giardino con piante
locali senz’acqua come una specie di «polmone verde» nella loro zona. Hanno costituito
impianti per il riciclaggio e creato un orto nel terreno della chiesa per dimostrare
come una piccola area possa essere utilizzata per produrre cibo. «La Comunione anglicana
dell’Africa meridionale — ha spiegato il reverendo Andrew Warmback — sta svolgendo
un ruolo fondamentale nel mobilitare le proprie e le altre comunità di fede perché
si uniscano nello sforzo per influenzare i Governi affinché prendano precisi impegni
a Durban». Attraverso le reti locali di gruppi ambientalisti e attivisti, la diocesi
di Natal, incoraggiati dal vescovo, Rubin Phillip, è solo una delle diocesi dell’Africa
meridionale dove gli anglicani vengono educati e spronati a intraprendere iniziative
per rendere «verde» la loro parrocchia promuovendo piccoli orti biologici e, a un
livello più ampio, a partecipare ad azioni ecumeniche e interreligiose. La comunità
anglicana del Sud Africa è membro fondatore dell’Istituto per l’ambiente delle comunità
di fede dell’Africa meridionale (Safcei), che lavora con persone di altre chiese e
di altri gruppi religiosi per rendere il mondo ecologicamente sostenibile. «Safcei
— prosegue il testo — ha tutte le carte in regola per guidare la comunità di fede
nei loro impegni affinché i Governi del mondo riflettano sulle implicazioni morali
ed etiche dei negoziati della Conferenza, e non tengano conto dei propri ristretti
interessi finanziari e diplomatici. Occorre un approccio radicalmente diverso alla
politica mondiale, se il pianeta terra come la conosciamo deve essere salvato per
l’umanità». (R.P.)