Fmi: sì al prestito di 26 miliardi per il Portogallo. Standard & Poor's: Italia, crescita
debole
C’è da registrare il via libera del Fondo Monetario Internazionale al prestito da
26 miliardi di euro a favore del Portogallo. Si tratta della prima tranche dell'accordo
di salvataggio, messo a punto d'intesa con l'Unione Europea, per aiutare Lisbona ad
uscire dalla crisi del debito sovrano. Intanto, sul versante italiano, l’agenzia Standard
& Poor's ha tagliato l’outlook del Paese a lungo termine, precisando che le “attuali
prospettive di crescita sono deboli e l’impegno politico per le riforme che aumentino
la produttività sembra incerto”. Paolo Ondarza ha intervistato Giacomo Vaciago
docente di Economia e Finanza all’università cattolica di Milano:
R. – Le agenzie
di rating hanno ribassato appena qualche giorno fa – come noi – l’outlook degli Stati
Uniti. Guardiamo all’Italia: cosa hanno detto? Poiché ciò che ha fatto finora il governo
è poco, e poiché siamo oramai agli sgoccioli della legislatura, siamo preoccupati
per la scarsa crescita dell’economia italiana e per il fatto che, se non si prenderanno
presto le misure necessarie, nei prossimi due anni questa mancata crescita creerà
altri problemi. E’ chiaro che è un invito pressante come ci è venuto da tutti gli
organismi internazionali – Ocse, Fondo Monetario: “Non è male ciò che avete fatto
finora, ma dovete fare di più!”.
D. – Il Tesoro ha rassicurato che l’Italia
rispetterà gli impegni presi e che però non ci sono rischi di paralisi…
R.
– Siamo in campagna elettorale… Attenzione: le riforme di cui l’Italia ha bisogno
presentano – proprio perché devono servire a muovere l’economia – costi politici nell’immediato
e benefici tardi. Si fanno nel primo anno di un governo: mai nell’ultimo o nel penultimo!
D.
– Qualcuno ha messo in discussione anche la credibilità di “Standard & Poor’s”, e
sto parlando non di politici ma di due sindacati come Cisl e Uil che nelle ultime
ore hanno parlato di un ennesimo abbaglio da parte di un’agenzia screditata…
R.
– Il sindacato non fa opinione sui mercati. “Standard & Poor’s”, sì. Finché questo
resta al mondo, reagire come hanno fatto i nostri sindacati, scredita i nostri sindacati!
(gf)