Libia. La Nato affonda 8 navi. Gheddafi riappare in tv
Alta tensione in Libia. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen,
ha chiesto agli alleati “un contributo più flessibile” alla missione nel Paese nordafricano,
ancora teatro nella notte di bombardamenti da parte dell’Alleanza Atlantica. La cronaca
nel servizio di Gabriele Papini:
“Non escludo
la possibilità di chiedere agli alleati della Nato di dare un contributo maggiore
all’operazione militare in Libia”. E’ quanto ha dichiarato il Segretario Rasmussen
rispondendo ad una domanda sull’eventuale necessità che l’Italia debba aumentare il
suo contributo alla missione. Durante la notte aerei della Nato hanno colpito otto
navi da guerra delle forze pro Gheddafi dispiegate nel porto di Tripoli. “Nelle ultime
due settimane – spiega un ammiraglio della Nato - abbiamo assistito all’uso crescente
della forza da parte dei governativi. Ciò ha interrotto il flusso di assistenza umanitaria
necessaria e ha posto le forze della Nato a rischio”. Nella giornata di ieri il leader
libico Gheddafi è ricomparso sulla televisione di Stato mentre riceve un funzionario
proveniente dalla Russia. Stamani Mosca ha chiesto l’intervento dei peacekeeper dell’Onu
e dell’Unione Africana in un’azione congiunta per arrestare le violenze. Una nuova
smentita alla notizia della fuga all’estero della moglie e della figlia di Gheddafi
è arrivata stamani dal portavoce del governo di Tripoli. Infine è stato scarcerato
dalle autorità libiche dopo circa due mesi di detenzione il giornalista Lotfi Ghars,
di passaporto tunisino e canadese, corrispondente di un network satellitare iraniano.