Filippine: campione di pugilato con la Chiesa contro la legge per il controllo
delle nascite
Manuel Pacquiao, pugile filippino campione del mondo dei pesi welter e membro del
Congresso, si schiera con la Chiesa e le associazioni cattoliche a sostegno del 'Natural
Family Programme' (Nfp), che mira ha diffondere tra la popolazione una cultura di
responsabilità e amore basata sui valori cristiani, e contro la discussa legge per
il controllo delle nascite. Secondo quanto scrive AsiaNews, per il pugile “la Legge
sulla salute riproduttiva, non è la soluzione ai problemi del Paese”, e i 48 milioni
di euro necessari per la sua applicazione sono un’esagerazione, soprattutto perché
utilizzati per inculcare ai giovani il sesso e l’uso dei contraccettivi fin dalle
elementari. La posizione di Pacquiao ha suscitato molte critiche e polemiche fra
i senatori favorevoli al decreto legge, che considerano il pugile un outsider della
politica. Il dibattito sulla legge per la salute riproduttiva (Reproductive Health
Bill) è in corso da quattro anni. Essa rifiuta l’aborto clinico, ma promuove
un programma di pianificazione familiare, invitando le coppie a non avere più di due
figli, sanziona l’obiezione di coscienza di medici e operatori sanitari e favorisce
la sterilizzazione volontaria. La discesa in campo di Paquiao a favore del Natural
Family Program è stata accolta con grande soddisfazione dalla Chiesa Filippina. Padre
Giulio Mariani, missionario del Pime da oltre 20 anni nel Paese, sottolinea la buona
fede dell’atleta idolo di tutti i filippini. “Pacquiao – afferma padre Mariani - è
molto cattolico, viene da una famiglia povera di Mindanao e ha più volte detto che
vuole impiegare i suoi soldi per combattere la povertà. L’8 maggio scorso tutto il
Paese si è fermato per vedere il suo incontro”. (M.G.)