2011-05-19 12:28:53

Un'alleanza contro la tratta di esseri umani: l’appello dell’ambasciatore Usa Diaz e di suor Bonetti


Serve un’alleanza globale contro il traffico di esseri umani: è l’appello lanciato ieri alla Conferenza internazionale “Costruire ponti di libertà”, tenutasi al Palazzo vaticano della Cancelleria e promossa dall’ambasciata Usa presso la Santa Sede assieme alla St. Thomas University, ateneo cattolico di Miami. Sulla necessità di unire gli sforzi per contrastare questa nuova forma di schiavitù, che ogni anno coinvolge fino a 2 milioni di persone, Alessandro Gisotti ha chiesto un commento dell’ambasciatore americano presso la Santa Sede, Miguel H. Diaz:RealAudioMP3

R. - Normalmente si parla di tre “p”: quando si parla della tratta degli esseri umani si parla di “protezione”, si parla di “prevenzione” e si parla di “perseguire” legalmente coloro che sono responsabili della tratta degli esseri umani. Dobbiamo, però, raggiungere anche un’altra “p”, quella della partnership: la cosa principale è quella di unire differenti persone per realizzare una collaborazione internazionale per combattere questa tratta.

D. - Collaborazione, ma anche informazione: perché forse ancora non c’è sufficiente informazione su questa nuova forma di schiavitù…

R. - Sì, certamente educare perché abbiamo la necessità di continuare l’educazione proprio perché ci sono tante persone che ancora non conoscono questa tragedia umana.

D. - Quali sono le sue speranze per il dopo, cosa succederà dopo questa conferenza?

R. - L’obiettivo principale è sempre quello di unire persone e continuare questa relazione, perché penso che sia troppo importante riuscire ad aprire uno spazio per una comunicazione continua. Quindi creare questo filo conduttore, con diversi punti di vista e con la speranza di creare migliori strategie per la lotta conto questa terrificante realtà. (mg)

Alla Conferenza sono intervenuti esponenti della società civile, delle diverse religioni e del mondo dell’economia. Tante le missionarie intervenute all’evento. Alessandro Gisotti ha raccolto la testimonianza di suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata, una vita impegnata al fianco delle vittime della tratta:RealAudioMP3

R. - Il problema è veramente globale, mondiale. I trafficanti sono anche molto bene organizzati e noi dobbiamo riuscire ad essere altrettanto organizzati per dare risposte e soprattutto per bloccare questa tratta di esseri umani che veramente nel 2011 rappresenta una grande vergogna! Il target di questa tratta riguarda soprattutto donne e minori. Dal Duemila siamo riusciti a creare in Italia circa un centinaio di case famiglia, sparse un po’ in tutto il Paese, dove accogliamo continuamente donne che poi restituiamo a loro stesse e alla società, perché possano vivere veramente da persone umane.

D. - Questo è poi il grande risultato quotidiano di tante missionarie e congregazioni religiose: la rinascita di queste persone…

R. - Certo, è bellissimo. E’ stato molto bello, perché abbiamo avuto occasione di andare ad incontrare una giovane che ha avuto un ictus sulla strada, che è rimasta paralizzata e che è stata abbandonata da tutti: le hanno portato via addirittura la scheda telefonica, per farle perdere tutti i contatti… Attraverso le nostre reti, siamo riuscite a trovarle un ambiente dove lei può ora veramente gustare la gioia di essere rinata. Il giorno dopo Pasqua ha chiesto di ricevere il Battesimo, per potersi sentire ancora più integrata nella comunità che l’ha accolta e che ormai sarà, per il resto della sua vita, la sua famiglia. Sono situazioni bellissime: fatte di sofferenza, ma anche di gioia. Nelle nostre case abbiamo moltissime mamme con i bambini e sono proprio i bambini che salvano le mamme, perché le mamme non vogliono perdere i loro bambini, anche se a volte sono frutto di una grande sofferenza, di una grande violenza: ma per amore del bambino, anche la mamma si ritrova salvata. (mg)







All the contents on this site are copyrighted ©.